Gould, Glenn

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Glenn Gould, fotografia di Don Hunstein, Glenn Gould Foundation
  2. Glenn Gould, fotografia di Don Hunstein, Sony Classical, febbraio 1959
  3. Glenn Gould, fotografia di Don Hunstein, Sony Classical, gennaio 1961
Data di nascita
25 settembre 1932
Data di morte
4 ottobre 1982
Paese
Categoria
Qualifica
Biografia

Glenn Herbert Gould nacque a Toronto il 25 settembre 1932 da Florence Emma Grieg (1891-1975), discendente indiretta di Edvard Grieg, e Russell Herbert Gold (1901-1996). In luogo dell’originario ‘Gold’, di matrice tipicamente ebraica, la famiglia adottò la forma ‘Gould’ intorno al 1939 per timore dell’antisemitismo diffuso nella città negli anni a ridosso della seconda Guerra mondiale. Fin dai primi anni di vita Glenn manifestò doti musicali non comuni, e fu instradato dai genitori alla pratica della musica. All’età di sei anni intraprese lo studio regolare del pianoforte sotto la guida della madre, che dal 1940 proseguì presso il Toronto Conservatory of Music (divenuto dal 1947 Royal Conservatory of Music). Studiò teoria con Leo Smith (1881-1952), organo di Frederick C. Silvester (1901-1966) e pianoforte con Alberto Guerrero (1886-1959), sotto la guida del quale sviluppò un peculiare approccio tecnico basato sullo svolgimento dell’azione sulla tastiera da una posizione più bassa. Tale approccio, che agevolò con l’adozione abituale di una sedia appositamente adattata allo scopo, gli permise di sviluppare una maggior indipendenza delle dita, e un controllo tecnico più fine, seppur a scapito della forza dell’azione e dunque dell’intensità sonora. Nel 1945 completò il corso di pianoforte e l’anno successivo conseguì il diploma finale. Fin dagli anni di formazione intraprese un’intensa attività concertistica, che dagli ambiti locali degli esordi giunse presto a un portata internazionale. Nel 1950 svolse il primo concerto radiofonico per la CBC (Canadian Broadcasting Corporation), primo contatto con un mondo che avrebbe in seguito frequentato con grande assiduità. Nel 1953 insieme al violinista Albert Pratz e al violoncellista Isaac Mamott formò il Festival Trio. Nel 1957 attraversò l’Unione Sovietica in una tournée concertistica nel corso della quale alla musica di Bach e Beethoven accostò quella, messa all’indice in quel Paese negli anni del realismo socialista, di Schönberg e Berg.
Gould avvertiva tuttavia il rapporto con gli ascoltatori come un peso e un elemento di disturbo. Il 10 aprile 1964 tenne l’ultima esibizione pubblica presso il Wilshire Ebell Theater di Los Angeles, in seguito alla quale abbandonò definitivamente il concertismo per dedicarsi all’ambito dell’incisione discografica, radiofonica e televisiva, che gli permetteva di esercitare un controllo pressoché totale sulla costruzione estetica e intellettuale dell’interpretazione e sull’esperienza d’ascolto. Con lo stesso approccio intellettuale alla musica e alle forme di comunicazione, si dedicò alla composizione (il Quartetto d’archi op. 1, 1960; l’ironica ma ineccepibile fuga So You Want to Write a Fugue per soprano, contralto, tenore, basso e quartetto d’archi, 1963), e affidò le sue acute riflessioni a un nutrito numero di saggi e documentari (in particolare quelli radiofonici della Solitude Trilogy, prodotti dalla CBC: The Idea of North, 1697; The Latecomers, 1969; The Quiet in the Land, 1977).
Nel corso della sua vita, Gould sviluppò una preoccupazione ossessiva verso la malattia, che lo spinse ad assumere abitualmente grandi quantità di farmaci che ne minarono la salute. Il 27 settembre 1982, due giorni dopo il cinquantesimo compleanno, fu colpito da un ictus e ricoverato presso il Toronto General Hospital. Le sue condizioni si aggravarono rapidamente, e il 4 ottobre morì. Nel 1983 a Toronto fu istituita in sua memoria la Glenn Gould Foundation per promuovere la conoscenza della sua figura e della sua arte.
Al centro della poetica di Glenn Gould si trova l’esigenza a ricondurre il fatto musicale a una visione unitaria, analitica, estremamente razionale: soggetta alle ragioni di una logica strettamente consequenziale – non sempre, non necessariamente immediate –, per mezzo di una esecuzione che ne renda evidenti le strutture profonde, la rete di rapporti interni. Ne deriva una spiccata propensione a ragionare in termini polifonici, anche nei casi apparentemente più lontani da una visione di questo tipo. Le letture di Gould sono caratterizzate dalla chiarezza del tessuto polifonico, dalla completa indipendenza delle parti simultanee, rese distintamente percepibili in quanto modellate in profili melodici ben delineati, attraverso l’adozione di diversi pesi sonori e colori.

Risorse web

Sito ufficiale dedicato a Glenn Gould dalla casa discografica Sony Classical
http://www.glenngould.com

Sto della Glenn Gould Foundation di Toronto
http://www.glenngould.ca

Raccolta di risorse dedicate a Glenn Gould
http://www.glenngould.org

Bibliografia

Kevin Bazzana, Wondrous Strange. The Life and Art of Glenn Gould, Oxford, Oxford University Press, 20052; edizione italiana, attualmente fuori catalogo: Mirabilmente singolare, racconto della vita di Glenn Gould, traduzione di Silvia Nono, Roma, Edizioni e/o, 2004

Piero Rattalino, Glenn Gould. Il Bagatto, Varese, Zecchini, 2006

Charles Rosen, Piano Notes. Il pianista e il suo mondo, Torino, EdT, 2008

Jonathan Cott, Conversazioni con Glenn Gould, Torino, EdT, 20092

Katie Hafner, Glenn Gould e la ricerca del pianoforte perfetto, Torino, Einaudi, 2009

Sandrine Revel, Glenn Gould. Una vita fuori tempo, Milano, Bao Publishing, 2016

Scritti

L’ala del turbine intelligente. Scritti sulla musica, Milano, Adelphi, 1988

No, non sono un eccentrico, Torino, EdT, 1989

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
LRC

Licenza

Licenza

Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
 

Modificato
05/01/2019

Condividi:

 

Condividi: