Coralli, Jean

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Jean Coralli, litografia di Auguste-Henri-Joseph Pidoux, 1830. Fonte: Gallica BnF
  2. Giselle, litografia, 1844. Fonte: Gallica BnF
  3. La Péri, litografia di Adolphe Menut, 1830-1880. Fonte: Gallica BnF

 

Data di nascita
15 gennaio 1779
Data di morte
1 maggio 1854
Paese
Stile
Categoria
Biografia

Jean Coralli nacque a Parigi nel 1779 con il nome di Giovanni Coralli Peracini. Formatosi alla scuola dell’Opéra di Parigi, debuttò nel 1802 nelle danze all'interno dell'opera Les Mystères d’Isis di Ludwig Wenzel Lachnith al fianco della moglie Thérèse. Dopo aver danzato al King's Theatre di Londra, nel 1805 la coppia fu alla Hofoper di Vienna dove si esibivano anche Filippo Taglioni e Salvatore Viganò. Jean fu nominato maître de ballet e iniziò a cimentarsi per la prima volta nella coreografia. La sua carriera divenne internazionale e lo portò nei maggiori teatri tra i quali la Scala di Milano, La Fenice di Venezia e il São Carlos di Lisbona. Dal 1825 al 1829 fu maître de ballet al Théâtre de la Porte-St-Martin e realizzò molti lavori per il ballerino grottesco Charles-François Mazurier, quali Monsieur de Pourceaugnac, Gulliver e La Visite à Bedlam. Il teatro era noto per l’innovazione delle sue produzioni, molte delle quali anticiparono le creazioni romantiche dell’Opéra di Parigi, come il Faust di Béraud, Merle e Nodier (1828) in cui Coralli creò un pas de sylphides che preannunciava le atmosfere de La Sylphide e di Giselle. Dopo un breve ingaggio a Vienna, nel 1831 fu nominato premier maître de ballet all’Opéra di Parigi in sostituzione di Jean-Louis Aumer. Qui compose i balletti più importanti della sua carriera, nove dei quali per Fanny Elssler e due per Carlotta Grisi. Raggiunse l’apice della sua notorietà nel 1841 con Giselle, ou Les Wilis, un ballet pantomime su libretto di Théophile Gautier e musica di Adolphe Adam che ottenne un successo immediato, segnando l’immaginario dell’epoca. La sua collaborazione con Gautier proseguì nel successivo lavoro, La Péri, rappresentato all’Opéra di Parigi nel 1843. Qui Coralli creò il celebre pas du songe che ammaliò il pubblico parigino con il rischioso salto di Carlotta Grisi che dall’alto di una nuvola, posta a due metri di altezza dal palcoscenico, si lanciava nelle braccia di Lucien Petipa. Nel 1850 si ritirò a vita privata, per morire quattro anni dopo nella sua città natale.

Jean Coralli, uno dei più importanti coreografi dell’Ottocento, fu di fondamentale importanza per lo sviluppo del balletto romantico che, inaugurato da La Sylphide di Filippo Taglioni, fu arricchito dalla sua produzione coreografica, in particolare dalla creazione di Giselle (1841) e La Péri (1843).
L’innesto delle danze nazionali all’interno dei suoi balletti, come la cachucha in Le Diable boîteux (1836) e la tarantella in La Tarentule (1839), rispondeva all’esigenza di affiancare la danse terre-à-terre a quella d’élévation. Questa compenetrazione dei due stili trovò un equilibrio perfetto in Giselle che rappresentò l’apogeo del balletto romantico. Nel primo atto introdusse la vivacità pantomimica del ballet d’action mentre nel secondo, immerso in un’atmosfera lunare e ultraterrena, protagonista assoluta fu la danza accademica, attraverso la quale gli esseri sovrannaturali comunicavano la propria essenza.

Risorse web

Strutture codificate e autonomie autoriali nel balletto tra Ottocento e primo Novecento: Giselle di Elena Cervellati

La ‘danza’ di Amina e il ‘canto’ di Giselle. Alcune osservazioni comparative dal balletto La Somnambule a Giselle, passando per La Sonnambula di Vincenzo Bellini di Maria Venuso

Genesi di un capolavoro. Giselle e il suo libretto su Balletto.net


A Portrait of Giselle di Muriel Balash (1982)
Il ruolo di Giselle rappresenta per ogni ballerina un significativo banco di prova poiché richiede grandi doti interpretative e una brillante tecnica. Nel filmato, un documentario del 1982 diretto da Muriel Balash e intitolato A Portrait of Giselle, sono presentate le ballerine che nel Novecento hanno contribuito con le loro performances a rendere leggendario questo balletto. Tra queste: Olga Spessivtseva, Alicia Markova, Alicia Alonso, Galina Ulanova, Yvette Chauviré, Natalia Makarova e Carla Fracci.

Bibliografia

Cyril Beaumont, Complete Book of Ballets, London, Putnam, 1937

Cyril Beaumont, The Ballet called Giselle, London, Beaumont, 1944

Ivor Guest, The Romantic Ballet in Paris, London, Dance Books, 1980

Flavia Pappacena, Il Settecento e l’Ottocento, II vol., in Ornella Di Tondo, Flavia Pappacena e Alessandro Pontremoli, Storia della danza in Occidente, 3 voll., Roma, Gremese, 2015

José Sasportes, Patrizia Veroli, Giovanni Coralli l’autore di Giselle, Ariccia, Aracne, 2018 (le pp. 9-20 sono consultabili al seguente link: http://www.aracneeditrice.it/pdf/9788825510423.pdf)

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SMO

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Modificato
05/01/2019

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