Cerrito, Fanny

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Fanny Cerrito, litografia di Henry Emy, 1850. Fonte: Gallica BnF 
  2. Fanny Cerrito in Pâquerette, Teatro dell’Opéra di Parigi /A.L., 1851. Fonte: Gallica BnF
  3. Fanny Cerrito in Alma, ou La fille de feu, litografia di J. Bouvier, 1842. Fonte: The New York Public Library Digital Collections 
Data di nascita
11 maggio 1817
Data di morte
6 maggio 1909
Paese
Categoria
Biografia

Francesca Teresa Giuseppa Raffaela Cerrito, in arte Fanny Cerrito, nacque a Napoli nel 1817. Allieva della Scuola di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, vi debuttò nel 1832 ne L’Oroscopo di Giovanni Galzerani conquistando fin da subito il titolo di prima ballerina.
Nel 1836 fu ingaggiata al Theater am Kärtnertor di Vienna, dove lavorò a stretto contatto con Jules Perrot che ne raffinò lo stile e si cimentò per la prima volta nella coreografia realizzando un pas de cinq nel
divertissement di Pietro Campilli Die Wohltaetige Fee (1837)Tra il 1838 e il 1843 fu scritturata come prima ballerina al Teatro alla Scala di Milano dove danzò i ruoli principali delle produzioni scaligere, tra cui La Silfide (1841) e Gisella (1843) di Antonio Cortesi. Durante la sua permanenza nella città meneghina completò la sua formazione perfezionandosi privatamente sotto la guida di Carlo Blasis. 
Nel 1840 diventò prima ballerina all’Her Majesty’s Theatre di Londra, una posizione che ricoprì per le successive nove stagioni durante le quali si esibì in varie creazioni di Perrot, allora maître de ballet del teatro londinese, tra cui Alma, ou La Fille de feu (1842), Ondine, ou la Naïade (1843), Lalla Rookh (1846) e Le Jugement de Pâris (1846). Nel 1841, tornata a Vienna, realizzò il balletto anacreontico Amors Zögling e prese parte a varie produzioni insieme al celebre ballerino e coreografo Arthur Saint-Léon che divenne suo marito nel 1845.
Nel 1843 la sua carriera s’intrecciò con quella di Maria Taglioni e di Fanny Elssler. Nel mese di marzo si alternò con la Taglioni sulla scena della Scala al termine di una rappresentazione de I Lombardi alla prima Crociata di Giuseppe Verdi. Le due ballerine infiammarono il pubblico milanese con i loro pezzi più acclamati e divisero i ballettomani in cerritisti e taglionisti. Durante l’estate, invece, condivise il palcoscenico dell’Her Majesty’s Theatre con la Elssler in un pas de deux che metteva in luce la danse taqueté della ballerina austriaca e il ballon della Cerrito.
Dopo essersi esibita in vari teatri italiani, tra cui l’Apollo di Roma e la Fenice di Venezia, Fanny ritornò all’Her Majesty’s Theatre di Londra nel 1845. In quell'anno fu protagonista assieme a Maria Taglioni, Carlotta Grisi e Lucile Grahn nel Pas de quatre di Perrot, un divertissement che voleva esaltare le stelle del balletto romantico. Lo spettacolo, organizzato dall’impresario dell’Her Majesty’s Theatre Benjamin Lumley, andò in scena soltanto per tre sere ma fu in seguito riproposto in diverse formule: Les Eléments (1847) e Les Quatre Saisons (1848), entrambi coreografati da Perrot.
Nel 1847, dopo il debutto a Berlino in La Esmeralda di Perrot, fu scritturata all’Opéra di Parigi dove esordì trionfalmente in La Fille de Marbre di Arthur Saint-Léon. Il suo successo si rinnovò per tre stagioni, danzando le creazioni del marito: La Vivandière (1848), Le Violon du diable (1849), Stella, ou Les Contrebandiers (1850) e Pâquerette (1851). Al ritorno da una tournée intrapresa al Teatro Real di Madrid pose fine al suo matrimonio e, di conseguenza, alla sua collaborazione professionale con Arthur Saint-Léon. Nel 1854 tornò all’Opéra di Parigi nelle vesti di coreografa con Gemma, balletto su musica di Nicolò Gabrielli e libretto di Théophile Gautier. Dopo aver danzato a San Pietroburgo, nel 1857 concluse la sua carriera al Lyceum Theatre di Londra ballando un minuetto nel Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart. Si ritirò a Parigi dove morì nel 1909.

Fanny Cerrito fu non soltanto un’acclamata interprete del balletto romantico ma anche una riproduttrice e coreografa di riconosciuto talento. Nel corso dell’Ottocento furono poche le figure femminili che si dedicarono alla coreografia: tra queste Thérèse Elssler, la prima donna a coreografare per il Teatro dell’Opéra di Parigi un balletto, La Volière (1838), e Maria Taglioni, che a fine carriera creò Le Papillon (1870).
L'attività di coreografa fu soprattutto volta alla creazione di numeri danzati, come in Alma ou La Fille de feu di Jules Perrot per cui coreografò il pas de trois, il pas de femmes e il pas espagnol d’Andalousie. Si segnalano inoltre la riproduzione di Le Lac des Fées di Antonio Guerra (Londra, Her Majesty's Theatre 1840) e le composizioni Rosida ou Les Mines de Syracuse (Londra, Her Majesty's Theatre 1845) in collaborazione con Saint-Léon e Gemma (Parigi, Opéra 1854), Quest'ultimo, basato su un libretto di Théophile Gauthier ispirato al romanzo storico Joseph Balsamo di Alexandre Dumas père, consentì alla Cerrito di sfoggiare le sue doti drammatiche.

Risorse web

Fanny Cerrito chorégraphe. La réception de Gemma dans la presse parisienne (mai-juin 1854) di Vannina Olivesi su Recherches en danse

Gino Monaldi, Le regine della danza nel secolo XIX, Torino, Bocca, 1910

Gemma, programma di ballo
Gemma è un balletto in due atti e cinque quadri di Fanny Cerrito su musica di Nicolò Gabrielli e libretto di Théophile Gautier. Gli interpreti principali della prima rappresentazione, tenutasi all'Opéra di Parigi nel 1854, furono Fanny Cerrito (Gemma), Lucien Petipa (Massimo) e Louis Mérante (Santa Croce). Il balletto, ispirato al romanzo storico Joseph Balsamo di Alexandre Dumas padre, fu il primo a portare sulle scene parigine il tema del magnetismo.

Bibliografia

George Chaffee, The Romantic Ballet in London: 1821-1858, in «Dance Index», vol. 2, 1943

Ivor Guest, Fanny Cerrito: the life of a romantic ballerina, London, Phoenix House, 1956

Ivor Guest, Il balletto in Francia. L'Ottocento, in Alberto Basso (a cura di), Musica in scena, Torino, UTET, 1995

Ivor Guest, The Romantic ballet in England: its development, fulfilment and decline, Londra, Phoenix House, 1954

Irene Freda Pitt, Il balletto nei paesi di lingua inglese. Il balletto romantico a Londra, in Alberto Basso (a cura di), Musica in scena, Torino, UTET, 1995

Donald Windham, Taglioni, Grisi, Cerrito and Elssler, in «Dance Index», vol. 3, 1944

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SMO

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Modificato
05/01/2019

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