Ottoboni, Pietro

Immagini (Secondarie)
Didascalia immagini

1. Francesco Trevisani, Ritratto del Cardinale Pietro Ottoboni. Olio su tela, 1700. The Bowes Museum, Durham, Inghilterra.

2. Ritratto del Cardinale Pietro Ottoboni. Incisione da Vincenzo Coronelli, Cronologia universale. Venezia, 1707.

3. Frontespizio del libretto de La Statira. Roma, 1690.

Data di nascita
2 luglio 1667
Data di morte
28 febbraio 1740
Paese
Epoca
Stile
Categoria
Biografia

Pietro Ottoboni nacque a Venezia il 2 luglio 1667, primo e unico figlio di Antonio e di Maria Moretti. Il padre apparteneva a una ricca ed influente famiglia veneziana, la quale aveva acquisito il titolo nobiliare nel 1646 in seguito all’eccezionale apertura del Libro d’Oro del patriziato veneziano decretata durante la Guerra di Candia (1645-1671). L’ascesa sociale della famiglia comportò un notevole aumento delle spese necessarie a mantenere lo stile di vita adeguato al nuovo status, di conseguenza la situazione economica degli Ottoboni peggiorò rapidamente ed essi furono costretti a contrarre ingenti debiti. Ad aggravare le cose, Antonio dilapidò il proprio patrimonio nel gioco d’azzardo, così nel 1681 il giovane Pietro lasciò Venezia per trasferirsi a Roma presso il prozio Pietro Ottoboni, cardinale dal 1652 e futuro papa con il nome di Alessandro VIII. Oltre ad aiutare economicamente l’intera famiglia, il cardinale si fece carico delle spese per il mantenimento e l’educazione del pronipote, che a Roma studiò legge e coltivò le proprie forti inclinazioni per la poesia, la musica e l’arte. Eletto al soglio pontificio nel 1689, Alessandro VIII indirizzò Pietro alla carriera ecclesiastica, nominandolo cardinale all’età di soli 22 anni e affidandogli l’incarico a vita di vicecancelliere della Chiesa.

Durante i cinquant’anni del suo cardinalato, Ottoboni si impose come uno dei protagonisti della vita culturale e artistica della sua epoca: fondò e fece parte di numerose accademie, tra cui l’Accademia dell’Arcadia e quella della Crusca, inseguendo l’ideale di una nuova figura di artista e letterato dotato di competenze trasversali alle varie discipline. Presso la sua residenza romana nel palazzo della Cancelleria Ottoboni creò negli anni una ricca collezione d’arte e un’ampia biblioteca, nonché funse da mecenate a numerosi pittori, architetti, scenografi e decoratori provenienti da tutta Europa. I suoi interessi maggiori, però, erano rivolti al teatro e alla musica: attorno alla sua corte gravitarono compositori, strumentisti e cantanti di spicco, tra cui Arcangelo Corelli e Alessandro Scarlatti, i quali condivisero con Ottoboni anche i medesimi interessi letterari, legati all’Arcadia. Il cardinale trattenne importanti rapporti anche con Georg Friedrich Händel e Antonio Vivaldi, i quali frequentarono la sua corte durante i loro soggiorni romani, avvenuti rispettivamente negli anni 1707-1709 e 1723-1724. Malgrado le ricche rendite ecclesiastiche di cui godette per l’intera esistenza, alla sua morte, avvenuta a Roma il 28 febbraio 1740, Ottoboni aveva sperperato il suo intero patrimonio per finanziare opere d’arte, spettacoli teatrali, concerti, banchetti, restauri, cosicché gli eredi dovettero vendere le sue collezioni per pagare i debiti da lui contratti.

All’importantissima attività di mecenate, Ottoboni affiancò quella di autore di libretti per drammi per musica e oratori, destinati ad essere eseguiti prevalentemente presso il Teatro di Tordinona e in quello del palazzo della Cancelleria, che lui stesso fece erigere all’architetto Filippo Juvarra. Tra i libretti più importanti di Ottoboni si annoverano quelli per le opere La Statira (1690), messa in musica da Alessandro Scarlatti, Costantino Pio di Carlo Francesco Pollarolo (1710) e Ciro di Alessandro Scarlatti (1712); tra gli oratori si ricordano S. Filippo Neri (1705), Il martirio di Santa Cecilia (1708-09) e La Passione di N. S. Gesù Cristo (1709), tutti musicati da Alessandro Scarlatti.

Bibliografia

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GVI

Licenza

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Modificato
05/01/2019

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