Castelnuovo-Tedesco, Mario

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Foto ritratto di Castelnuovo-Tedesco
  2. Igor Stravinsky e Castelnuovo-Tedesco
  3. "Prayers My Grandfather Wrote", sei preludi per organo o pianoforte, partitura autografa

fonti immagini: milkenarchive.org

 

Data di nascita
3 aprile 1895
Data di morte
16 marzo 1968
Paese
Categoria
Biografia

Mario Castelnuovo-Tedesco nacque il 3 aprile del 1895 a Firenze. Appartenente a un’agiata famiglia ebraica di banchieri, fu introdotto alla studio del pianoforte dalla madre. Successivamente proseguì la sua formazione presso il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, studiando pianoforte sotto la guida di Edgardo Del Valle de Paz, allievo di Beniamino Cesi, e composizione con Ildebrando Pizzetti. Conseguì il diploma di pianoforte nel 1914 e quello di composizione nel 1918. Sin dall’inizio della sua carriera riscosse importanti apprezzamenti e riconoscimenti, divenendo ben presto uno dei maggiori rappresentanti della musica d’avanguardia italiana: nel 1919 con il Cantico per una statuetta di s. Bernardino di Niccolò dell'Arca vinse un concorso indetto dalla rivista Il Pianoforte; nel 1922 alcune sue liriche furono eseguite al primo festival della Società Internazionale per la Musica Contemporanea di Salisburgo; le sue opere furono regolarmente eseguite alla Biennale di Venezia e incluse nei programmi del Maggio musicale fiorentino. Nel 1925, con La mandragola, vinse un concorso di composizione e l'opera fu rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia nel 1926 e, in una nuova versione in due atti, a Wiesbaden nel 1928. Grazie all’interessamento di Alfredo Casella, fece un’importante tournée europea come pianista nel 1929.

Negli anni Trenta, Castelnuovo-Tedesco si affermò sempre maggiormente come compositore. Nel 1931 fu rappresentata alla Scala di Milano l’opera Bacco in Toscana e nel 1935 compose per il Maggio musicale fiorentino la musica del Savonarola e dei I giganti della montagna (quest’ultima opera eseguita solo nel 1938 a causa di dissensi nati dopo la morte di Luigi Pirandello). Negli stessi anni la New York Philharmonic Orchestra diretta da Arturo Toscanini propose alcune prime esecuzioni di opere di Castelnuovo-Tedesco, come I profeti nel 1933 e il Concerto per violoncello nel 1935. Nel 1932 incontrò per la prima volta Andrés Segovia a Venezia. Da questo incontro nacque un sodalizio che portò ad alcune delle più apprezzate composizioni per chitarra classica del Novecento.

A causa delle leggi razziali promulgate dal regime fascista, nel 1939 Castelnuovo-Tedesco fu costretto a lasciare l’Italia con la sua famiglia. Grazie all’aiuto di Toscanini, si trasferì in America. Soggiornò prima a New York, dove prese parte con la New York Philharmonic Orchestra diretta da John Barbirolli alla prima esecuzione del suo Concerto n. 2 per pianoforte. Successivamente, nel 1940, ricevette un contratto a Hollywood con la Metro-Goldwyn-Mayer, grazie al quale si affermò presto anche come compositore di colonne sonore per film (attività che proseguì fino al 1971). Contemporaneamente al lavoro per il cinema, che lo vide comporre e arrangiare la musica di oltre 200 film (nella maggior parte dei casi senza essere accreditato), Castelnuovo-Tedesco continuò la sua attività di compositore di musica classica e dal 1946 collaborò come professore di composizione presso il Conservatorio di Los Angeles. Ottenuta nel 1946 la cittadinanza americana, nel 1958 vinse il Concorso Campari con l’opera Il mercante di Venezia, che fu rappresentata per la prima volta nel 1961 al Maggio Musicale Fiorentino. Morì a Beverly Hills il 17 marzo 1968.

La produzione musicale di Castelnuovo-Tedesco è molto vasta e consta di 6 opere liriche, 5 oratori, 4 balletti, 11 overture, oltre 100 composizioni per pianoforte e altrettante per chitarra, un vasto numero di componimenti cameristici per differenti organici, oltre 100 brani corali e oltre 300 composizioni vocali. Nel 2000 la preziosa collezione di manoscritti musicali e corrispondenza epistolare del compositore fu donata dagli eredi alla Library of Congress di Washington formando la cosiddetta “Mario Castelnuovo-Tedesco Collection”. Compositore colto e raffinato, con le sue liriche vocali Castelnuovo-Tedesco pose in musica testi di autori come Cavalcanti, Petrarca, Vogelweide, Cervantes, Shakespeare, Lorca, Whitman. Accanto ai classici e ai contemporanei, fu spesso influenzato dalla sua cultura ebraica, componendo opere di argomento biblico o per la liturgia sinagogale. Nel secondo Dopoguerra fu aspramente criticato per il suo linguaggio conservatore, legato al Romanticismo tardo-ottocentesco e all’Impressionismo. Oggi è ricordato dal grande pubblico soprattutto per la sua produzione per chitarra.

Oltre alla carriera compositiva e concertistica, nella prima parte della sua carriera Castelnuovo-Tedesco fu molto attivo come critico e saggista collaborando con le più importanti riviste musicali italiane (Il Pianoforte, La Critica musicale, Musica d'oggi, Rivista musicale italiana), per le quali scrissi contributi dedicati a compositori contemporanei (quali Stravinskij, Pizzetti, De Falla, Casella).

Bibliografia
Scritti
  • Mario Castelnuovo-Tedesco, Una vita di musica: un libro di ricordi, a cura di James Westby con un'introduzione di Mila De Sanctis, Fiesole, Cadmo, 2005
  • Mario Castelnuovo-Tedesco, La penna perduta. Scritti 1919-1936, edizione critica e saggio introduttivo di Mila De Santis, Roma, Aracne, 2017 (I discorsi della musica, 5)

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GSC

Licenza

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Modificato
05/01/2019

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