Dargomyžskij, Aleksandr Sergeevič

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1. Konstantin Egorovič Makovskij, Ritratto di Dargomyžskij. Olio su tela, 1869. Mosca, Tretyakov Gallery.

2. Viktor Michajlovič Vasnecov, Bozzetto per il personaggio di Rusalka. Acquarello su carta, 1884. Sergiev Posad (Mosca), Abramtsevo Museum.

3. Tomba di Dargomyžskij. San Pietroburgo, Monastero di Aleksandr Nevskij, Cimitero Tichvin.

Data di nascita
14 febbraio 1813
Data di morte
17 gennaio 1869
Paese
Stile
Categoria
Biografia

Aleksandr Sergeevič Dargomyžskij nacque a Troitskoye, nel distretto di Tula, il 14 febbraio 1813 da genitori di condizione agiata. Dopo i primi anni trascorsi nella tenuta di famiglia nei pressi di Smolensk, alla fine del 1817 si trasferì con i suoi a San Pietroburgo, dove si formò con istitutori privati anche in pianoforte, violino e canto. Dal 1831 fu impiegato del demanio, continuando a coltivare, in parallelo, la passione per la musica, che aveva sviluppato fin da giovane. Nel 1835 conobbe Michail Ivanovič Glinka, appena tornato a San Pietroburgo dopo un viaggio in Italia e un primo periodo di studi a Berlino; questi fece maturare in Dargomyžskij la decisione di dedicarsi esclusivamente alla composizione.

Impostosi all’attenzione del pubblico con l’opera Rusalka (1856), basata su un poema di Aleksandr Sergeevič Puškin, Dargomyžskij entrò in stretti rapporti con i musicisti del Gruppo dei Cinque e al pari di questi si impegnò nell’approfondire musicalmente una tematica nazionale, scostandosi dai moduli occidentali allora imperanti nel suo paese. Nel 1866 pose mano a Il convitato di pietra, nuovamente da Puškin: quest’opera, rimasta incompiuta, costituisce il tentativo più avanzato di Dargomyžskij per la creazione di un dramma musicale non tradizionale, basato essenzialmente sulla valorizzazione del recitativo (il lavoro fu successivamente terminato da Cezar Antonovič Kjui e orchestrato da Nikolaj Rimskij-Korsakov nel 1872).

Dargomyžskij compose anche un centinaio di liriche, alcune notevoli per vigore realistico e intensità espressiva, nonché pezzi per orchestra. Morì a San Pietroburgo il 17 gennaio 1869.

Bibliografia
  • Gerald R. Seaman, History of Russian Music. Oxford, Basil Blackwell, 1968, vol. I: From its origins to Dargomyzhsky.
  • Mercedes Viale Ferrero, La capretta di Esmeralda. In: L'opera tra Venezia e Parigi, a cura di Maria Teresa Muraro, Firenze, Olschki, 1988, pp. 253-268.
  • Richard Taruskin, Defining Russia Musically. Princeton, Princeton University Press, 1997.
  • Inna Naroditskaya, Russian Rusalkas and Nationalism: Water, Power, and Women. In: Music of the Sirens, a cura di Linda Phyllis Austern e Inna Naroditskaya, Bloomington, Indiana University Press, 2006, pp. 216-249.
  • Richard Taruskin, Dargomïzhsky and his Stone guest. In: Richard Taruskin, On Russian Music, Berkeley, University of California Press, 2007, pp. 70-75.

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GVI

Licenza

Licenza

Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
 

Modificato
03/02/2019

Condividi:

 

Condividi: