Sallé, Marie

Data di nascita
1707 circa
Data di morte
27 luglio 1756
Paese
Categoria
Biografia

Ballerina e coreografa francese, Marie Sallé nacque in una famiglia di artisti ambulanti e dal padre, capocomico, e dallo zio Francisque Molin, famoso Arlecchino, ricevette la sua prima formazione artistica. In seguito studiò danza accademica con Françoise Prevost e Claude Ballon, i due artisti di spicco dell’Opéra di Parigi.

Come interprete fece le sue prime esperienze nei teatri delle fiere parigine (Saint-Laurent e Saint-Germain) e sulle scene londinesi, in particolare al Lincoln's Inn Fields Theater (1716) dove, insieme al fratello maggiore, si esibiva in un programma che prevedeva duetti comici e seri, tra questi anche The Submission, di Kellom Tomlinson, e il “burlesque in stile francese Andromaca”, forse un pezzo rivisitato del celebre duetto tratto da Les Horaces di Pierre Corneille interpretato da Claude Ballon e Françoise Prévost a Sceaux nel 1714.

Per tutta la sua carriera Sallé divise i suoi impegni tra Parigi e Londra; nella capitale francese, dove debuttò ufficialmente all’Opéra nel 1727 in Les Amours des Dieux di Jean-Joseph Mouret, ottenne i ruoli principali accanto alla Prévost e a Marie Camargo, tuttavia si sentiva troppo condizionata dalle regole dell’Académie Royale de Musique. Nella capitale inglese, invece, grazie anche alla possibilità di lavorare nel più “libero” ed eclettico Lincoln’s Inn Fields di John Rich, ebbe modo di far emergere la sua vena più creativa e di portare in scena come coreografa le sue sperimentazioni artistiche all'avanguardia. In Inghilterra, inoltre, la Sallé ebbe modo di collaborare con George Frideric Handel che compose per lei nel 1734 Terpsicore, opéra-ballet inserito come prologo alla sua opera Il Pastor fido.

La Sallé prese definitivo congedo dalle scene nel giugno del 1740, si esibì, in seguito, unicamente negli spettacoli di corte fino al 1752.

Soprannominata “la vestale”, per il suo riservato modo di vivere, la Sallé era una danzatrice che privilegiava la parte espressiva a quella virtuosistica, al contrario di Marie Camargo che si concentrava maggiormente sul virtuosismo tecnico ed era più amante della vita mondana. La loro contrapposizione si evidenzia in maniera emblematica nella diversa interpretazione de Les Caractères de la Danse con il quale entrambe si esibirono all’Opéra.

Le loro differenti qualità furono esaltate dai loro rispettivi ammiratori tanto che Voltaire fece una comparazione tra le due danzatrici in un madrigale pubblicato sul periodico «Mercure de France» (gennaio 1732) nel quale riassumeva il fanatismo del pubblico che parteggiava per l’una o per l’altra.  

Come coreografa la Sallé realizzò anche un balletto ad intreccio inserito nell’Acte des Fleurs di Les Indes Galantes (1735) di Jean-Philippe Rameau e coreografò una Passacaglia per l’Acte Turque dell’opéra-ballet L’Europe Galante (1736) di André Campra. La sua produzione più audace e originale fu quella realizzata a Londra, ovvero i due balletti pantomimi Pygmalion e Bacchus et Ariane, entrambi del 1734. Nel Pygmalion, ad esempio, la Sallé osò apparire in scena senza panier e corpetto e con i capelli sciolti, drappeggiata soltanto da un tessuto come una statua greca, esprimendosi con una gestualità molto naturale che i commentatori del tempo ritennero lontana dalle modalità mimiche allora in uso.

Sia per le novità che introdusse nei costumi (osò interpretare Les Caractères de la Danse all’Opéra, nel 1729, senza maschera al volto e in abito comune), sia per la costante ricerca della verità interpretativa che contribuiva a infondere nei suoi personaggi una caratterizzazione drammatica, Marie Sallé fu un’artista che precorse le riforme che Jean-Georges Noverre avrebbe portato a compimento una trentina di anni dopo. 

Bibliografia

Régine Astier, Sallé, Marie, in edited by Selma Jeanne Cohen and Dance Perspectives Foundation, The International Encyclopedia of Dance, Oxford University Press, Online Version, 2005.

Emile Dacier, Mlle Sallé (1707-1756): une danseuse de l'Opéra sous Louis XV, d'après des documents inédits, Paris, Plon-Nourrit et cie., 1909.

Nathalie Lecomte, Sallé Marie, in sous la dir. de Philippe Le Moal, Dictionnaire de la danse, Paris, Larousse, 1999, pp. 244-245.

Flavia Pappacena, Il Settecento e l'Ottocento, II vol., in Ornella Di Tondo, Flavia Pappacena e Alessandro Pontremoli, Storia della danza in Occidente, 3 voll., Roma, Gremese, 2015.

Flavia Pappacena, La danza classica. Le origini, Bari, Laterza, 2009.

 

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05/01/2019

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