Aglié, Filippo d'

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1. La Savoia, disegno tratto dal codice miniato Dono del Re del Alpi a' Madama Reale realizzato da Giovanni Tommaso Borgonio e conservato presso la Biblioteca nazionale universitaria di Torino, identificativo BNU_q_V_60.

2. Il Piemonte, disegno tratto dal codice miniato Dono del Re del Alpi a' Madama Reale realizzato da Giovanni Tommaso Borgonio e conservato presso la Biblioteca nazionale universitaria di Torino, identificativo BNU_q_V_60.

3. Disegno di una scena tratta dal codice miniato Il Gridelino realizzato da Giovanni Tommaso Borgonio e conservato presso la Biblioteca nazionale universitaria di Torino, identificativo BNU_q_V_61.

Data di nascita
27 marzo 1604
Data di morte
19 luglio 1667
Paese
Epoca
Stile
Categoria
Biografia

Il conte Filippo San Martino d’Aglié, discendente del nobile casato di Arduino d’Ivrea, nacque a Torino. Incominciò la sua carriera al servizio del cardinale Maurizio di Savoia a Roma per poi tornare a Torino nel 1627 presso la corte del duca Carlo Emmanuele I come organizzatore di intrattenimenti presso la corte sabauda succedendo al marchese Ludovico d’Aglié. Nel 1637, alla morte del duca Vittorio Amedeo I, Aglié divenne consigliere dalla duchessa Cristina, coniuge del duca defunto, assumendo un ruolo importante nella politica del ducato, che all’epoca si trovava in una situazione problematica per via delle contese tra la Francia e la Spagna nel periodo in cui imperversava la guerra dei Trent’anni. Nel 1640 a Parigi, nel conflitto tra la Francia e il Sacro Romano Impero, Aglié fu arrestato per ordine del cardinale Richelieu e liberato nel 1642, solo alla morte del cardinale. Quando tornò in Italia, Aglié riebbe la sua posizione presso la corte ducale sabauda e gli furono affidati ulteriori incarichi importanti, tra cui quello di organizzatore delle cerimonie ufficiali, per le quali realizzava la coreografia, il libretto e, spesso, anche le musiche.

Le sue creazioni sono state documentate, oltre che dai codici miniati realizzati dal segretario ducale Tommaso Borgonio (ora conservati presso la Biblioteca Nazionale Universitaria e la Biblioteca Reale di Torino), anche dai testi del gesuita e teorico francese della danza Claude-François Ménéstrier (ad esempio, Traité des tournois, joustes, carrousels et autres spectacles publics,1669; Des représentations en musique, 1681; Des ballets anciens et modernes selon les règles du théâtre, 1682). Uno dei primi balletti che rese celebre Aglié fu Gli Habitatori de' Monti (in francese Le Ballet des Montagnards), rappresentato a Parigi nel 1631 e il cui fine era quello di sfatare la convinzione dei cortigiani di Luigi XIII secondo i quali i piemontesi erano gente rude di montagna. Nel 1634 a Torino, invece, per il compleanno del cardinale Maurizio di Savoia, personaggio che aiutò Aglié sia nella carriera politica sia in quella artistica, fece rappresentare un balletto allegorico, La Verità Nemica dell'Apparenza Sollevata dal Tempo. Dopo la prigionia ed il ritorno in Italia, Aglié allestì una serie di ulteriori produzioni celebrative, tra le più famose quelle realizzate in occasione dei genetliaci della duchessa Cristina, come Hercole et Amore (Chambéry, 1640), La Fenice Rinovata (Fossano, 1644), il balletto-banchetto Il Dono del Re dell’Alpi a Madama Reale (Rivoli, 1645), nei quali, adattando opportunamente i miti, arricchendo gli spettacoli con metafore celebrative rivolte al sovrano e alla sua corte coniugava il divertimento alla propaganda al Ducato (un altro esempio è L’Educatione d’Achille e delle Nereide sue sorelle nell’Isola Doro, 1650). La sua produzione fu molto ricca ed eterogenea, in quanto Aglié realizzò spettacoli che si basavano su soggetti che spaziavano dal politico all’esotico, un esempio sono il ‘balletto ridicolo’ Il Tabacco (1650) e il balletto lirico e allegorico Il Gridelino (1652).

Aglié, figura esemplare dell’uomo di corte del Diciassettesimo secolo, oltre ad essersi occupato degli scambi politici e culturali tra la Francia e l’Italia, seppe coniugare le sue doti di poeta, di compositore e di coreografo per la creazione di spettacoli che furono apprezzati per la loro finezza e lo spirito. Come coreografo del balletto di corte italo-francese, realizzò danze che piacquero per la varietà e lo stile, in quanto ebbe la capacità di adeguare tra loro, in modo opportuno, i passi, gli atteggiamenti e i personaggi rappresentati.

Bibliografia

Claudia Celi, Aglié, Filippo d’, in edited by Selma Jeanne Cohen and Dance Perspectives Foundation, The International Encyclopedia of Dance, Oxford University Press, Online Version, 2005.

Ornella Di Tondo, Il Seicento, in José Sasportes a cura di, Storia della danza italiana, Torino, EDT, 2011, pp. 69-116.

Nathalie Lecomte, Aglié comte Filippo San Martino d’, in sous la dir. de Philippe Le Moal, Dictionnaire de la danse, Paris, Larousse, 1999, p. 6.

Margaret M. McGowan, Deux fêtes en Savoie en 1644 et 1645.

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

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Modificato
05/01/2019

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