Arbeau, Thoinot

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1.  Ritratto di Thoinot Arbeau, litografia edita nel 1870 da Bertauts (Parigi). Fonte Bibliothèque nationale de France, département Musique, Est. Arbeau T. 001.

2. Immagini tratte dal paragrafo su Les Bouffons dell'Orchésographie, p. 98.

Data di nascita
17 marzo 1520
Data di morte
23 luglio 1595
Paese
Epoca
Categoria
Biografia

Thoinot Arbeau (anagramma di Jehan Tabourot) fu un autore e clerico francese. Studiò a Dijon e Poitiers e, probabilmente, anche a Parigi laureandosi in Legge. Fece carriera ecclesiastica divenendo vicario generale della diocesi di Poitiers.

L’importante testimonianza di ambito coreico lasciata da Arbeau è il manuale di danza Orchésographie, et traicte en forme de dialogue, par lequel toutes personnes peuvent facilement apprendre & practiquer l’honneste exercice des dances (Langres, 1588, 1589). Poco si sa di come Arbeau acquisì nozioni di ballo. Nel testo egli scrive di aver avuto un insegnante a Poitiers, di avere praticato danza in gioventù e cita diverse volte il manuale di danza di Antonius de Arena, Ad suos compagnones studiantes (1528). Lo scritto è strutturato in forma di dialogo tra un maestro, Arbeau stesso, e un allievo, Capriol. Nella prima parte Arbeau illustra nozioni generali sulla pratica della danza e inserisce le descrizioni delle varie tecniche di marcia e i diversi ritmi musicali da eseguire con il tamburo o con il piffero. Nella seconda parte, invece, Arbeau fornisce un ricco repertorio di danze di società, sia antecedenti al suo periodo (come la bassedanse e il tourdion), sia della seconda metà del Sedicesimo secolo (allemande, courante, gavotte, canarie, volte). Tra le danze spettacolari è descritta la pavane che veniva utilizzata in mascherate, cortei, trionfi, entrate solenni, in quanto lenta e dallo stile elegante. Grande spazio è dedicato ai branles, balli collettivi che venivano eseguiti in cerchio e che potevano contenere elementi mimici (ad esempio quello delle Lavandieres o dei Sabots). Nella pubblicazione, inoltre, un capitolo è dedicato a Les bouffons (in Italia noti come Mattaccini), in cui è descritta la danza di spade caratterizzata da complesse figure che simulavano i combattimenti e per la quale veniva utilizzata la terminologia estrapolata dall’arte della scherma.

Arbeau analizza ogni danza a partire dall’etimologia del nome, aggiunge annotazioni preziose sulla musica e la sua interpretazione e inserisce alcune illustrazioni volte al chiarimento dei passi riportati.

Il manuale è una fonte preziosa per la ricostruzione delle danze e la musica di danza del periodo in Francia. Fornisce, inoltre, molte indicazioni sull’ambiente sociale, il comportamento adeguato e l’interazione tra musicisti, danzatori e spettatori, anche se non si può affermare che Arbeau ritragga le pratiche di corte francesi, in quanto visse gran parte della sua vita in provincia.

Rispetto ai manuali di Fabrizio Caroso e Cesare Negri, poi, le danze di Arbeau non presentano complicate coreografie, né complesse e specifiche variazioni; inoltre il vocabolario e le tecniche dei passi che Arbeau utilizza sono più semplici rispetto a quelli italiani. Ciononostante, il fatto che molti passi siano simili a quelli presenti nei manuali italiani e che ampio spazio sia dedicato all’improvvisazione e alla variazione dei modelli standardizzati - una componente tipica della tradizione artistica rinascimentale - lasciano intendere che già all’epoca esistesse un vocabolario di passi comune, con le dovute differenze stilistiche di derivazione locale e le variazioni realizzate per i diversi tipi di danze.

Bibliografia

Claudia Celi, La danza aulica italiana nel XVI secolo in «Nuova Rivista Musicale Italiana» Anno XIX n. 2, (aprile-giugno 1985) pp. 268-276.

Ornella Di Tondo, Storia della danza in Occidente. Dall’Antichità al Seicento, I vol., in Ornella Di Tondo, Flavia Pappacena e Alessandro Pontremoli, Storia della danza in Occidente, 3 voll., Roma, Gremese, 2015.

Alessandro Pontremoli, La danza negli spettacoli dal Medioevo alla fine del Seicento, in a cura di Alberto Basso, Musica in scena. Storia dello spettacolo musicale, V, Torino, UTET, 1995, pp. 1-36.

Eugénia Roucher, Arbeau Thoinot, Tabourot Jehan dit, in sous la dir. de Philippe Le Moal, Dictionnaire de la danse, Paris, Larousse, 1999, p. 17.

Julia Sutton, Arbeau, Thoinot, in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, ed. by Stanley Sadie, London, Macmillan Publishers Limited, 1980, pp. 544-545.

Julia Sutton, Arbeau, Thoinot, in edited by Selma Jeanne Cohen and Dance Perspectives Foundation, The International Encyclopedia of Dance, Oxford University Press, Online Version, 2005.

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Modificato
05/01/2019

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