Pierlot, Pierre

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Pierre Pierlot con il Quintet à vents français. Da destra a sinistra: Pierre Pierlot, Jean-Pierre Rampal, Jacques Lancelot, Gilbert Coursier, Paul Hongne.
  2. Pierre Pierlot, al corno inglese, in prova con il contralto Hertha Töpper e il direttore d’orchestra Fritz Werner.
Data di nascita
26 aprile 1921
Data di morte
9 gennaio 2007
Paese
Categoria
Qualifica
Biografia

Pierre Pierlot nacque a Parigi il 26 aprile 1921. Poco dopo la nascita, la sua famiglia si trasferì nel paese di Avesnes-sur-Helpe, presso Valenciennes, nell’Alta Francia, nel quale il padre, pasticcere, aprì una propria bottega. Proprio sotto l’influenza del padre, appassionato melomane, Pierre si avvicinò alla pratica musicale: dopo un primo, insoddisfacente approccio con il flauto, si rivolse all’oboe. Ne intraprese lo studio presso il Conservatorio di Valencennes con Gaston Longatte; dal 1936 proseguì la propria formazione presso il Conservatorio Superiore di Parigi, sotto la guida di Luois Bleuzet (1874-1941). Al Conservatorio parigino si distinse anche nella classe di musica da camera del fagottista, direttore e compositore Fernand Oubradous (1903-1986). Si diplomò nel 1941, conseguendo il Premier prix in entrambe le discipline. Nello stesso anno esordì in una brillante carriera di orchestrale: entrò allora come primo oboe nell’orchestra dei Concerts Lamoureux, di cui avrebbe fatto parte fino al 1950. Nel 1947 ricoprì un’analoga posizione presso l’orchestra dell’Opéra Comique. Allo scioglimento di quest’ultima compagine, nel 1972, Pierlot sarebbe passato, con stesso incarico, all’orchestra del Opéra.
Parallelamente all’attività orchestrale, si dedicò a quella solistica, distinguendosi per il virtuosismo delle sue esecuzioni, e all’ambito della musica da camera: nel 1945, insieme al flautista Jean-Pierre Rampal, il clarinettista Jacques Lancelot (1920-2009), il cornista René Manem e il fagottista Maurice Allard (1923-2004), fondò il Quintette à vents français. Manem e Allard sarebbero stati sostituiti rispettivamente da Gilbert Coursier nel 1948 e Paul Hongne nel 1949, mentre a Rampal sarebbe subentrato Maxence Larrieu (1934) nel 1965; il complesso avrebbe proseguito un’intensa attività fino al 1968. Nel 1951, insieme a Rampal, Hongne, al pianista e clavicembalista Robert Veyron-Lacroix (1922-1991) e al violinista Robert Gendre, Pierlot fondò inoltre l’Ensemble baroque de Paris, con cui avrebbe svolto una pionieristica attività di riscoperta del repertorio antico. Dedicò inoltre particolare attenzione alla produzione contemporanea, in special modo francese, di cui promosse la diffusione prendendo parte alle prime esecuzioni di autori quali Jacques Ibert (Sinfonia concertante per oboe e archi, 1949), Francis Poulenc (Sonata per oboe e pianoforte, 1962) e fu dedicatario di composizioni di Darius Milhaud (Concerto per oboe e orchestra, 1957), Henri Martelli (Concerto per oboe e orchestra, 1971).
Alla vivace carriera concertistica, Pierlot affiancò una attività febbrile in sala d’incisione che lo portò a rappresentare un interprete di punta dell’etichetta discografica Erato. Nell’una e nell’altra, tra i suoi collaboratori più assidui figurano, oltre ai già citati Rampal e Veyron-Lacroix, con il quale si esibì spesso in duo per oboe e pianoforte, il trombettista Maurice André, i direttori d’orchestra Fritz Werner (1898-1977), Karl Ristenpart (1900-1967), Jean-François Paillard (1928-2013), Claudio Scimone (1934-2018). Si esibì con particolare frequenza come solista con il complesso I Solisti Veneti, affidato alla guida di quest’ultimo.
Nel 1969 Pierlot assunse la cattedra di musica da camera presso il Conservatorio di Parigi. Nel 1974, in seguito al pensionamento di Étienne Baudo (1903-2001), rilevò quella di oboe. Si ritirò dall’insegnamento nel 1986. Tra i suoi numerosi allievi si distinsero in particolare Michel Benet, David Walter (1958), Jean-Louis Capezzali (1959), Pascal Saumon, François Leleux. Inoltre, Pierlot fu capostipite di una dinastia di musicisti: il figlio Philippe sarebbe divenuto un apprezzato flautista, mentre il nipote Antoine si sarebbe distinto in qualità di violoncellista.
Pierre Pierlot morì a Parigi il 9 gennaio 2007.
La virtuosistica padronanza della tecnica strumentale, la bellezza e l’omogeneità del suono, l’eleganza dell’approccio fanno di Pierre Pierlot un rappresentante esemplare della scuola oboistica francese. Il suo stile appare contraddistinto da un’espressività saporosa, ma sempre raffinata e misurata.

Risorse web

Pagina dedicata a Pierre Pierlot su Opus 31
http://musique.opus-31.fr

Maxime Kaprielian, Décès du hautboïste Pierre Pierlot (Paris, 26 avril 1921 – Paris, 9 janvier 2007), in ResMusica, 12 gennaio 2007
https://www.resmusica.com

Bibliografia

voce Pierlot, Pierre, in Le Nouveau Dictionnaire des interprètes, a cura di Alain Pâris, Parigi, Laffont, 2015

voce Pierlot Pierre, in Dictionnaire des Musiciens. Les Interprètes, in Encyclopædia Universalis, 2015
https://www.universalis.fr

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LRC

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Modificato
16/07/2019

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