Shivkumar Sharma e l'elevazione del santūr

1. Pandit Shivkumar Sharma

2. Pandit Shivkumar Sharma e Ustad Zakir Hussain (2013)

3. Pandit Shivkumar Sharma e Pandit Hariprasad Chaurasia (1995)

Area geografica di riferimento
Aree geo-culturali
Nome del paese
Interprete/interpreti

Shivkumar Sharma (santūr)

Anindo Chatterji (tablā)

Roopa Panesar  (tampūrā)

Anno di registrazione
2010
Video di presentazione

Descrizione

Pandit Shivkumar Sharma è considerato il miglior suonatore indiano vivente di santūr (o santoor) e a lui va riconosciuto il grande merito di aver riplasmato la storia di questo strumento della musica popolare del Kashmir sancendo la sua inclusione nella musica classica indostana. Il santūr è uno strumento a corde percosse o pizzicate, molto diffuso in Medio Oriente e conosciuto originariamente in India con il nome di śatatantrī vīnā (liuto a cento corde).

Shivkumar (1938-) nacque in Jammu (regione dell’India settentrionale) e cominciò il suo percorso di apprendimento musicale all’età di cinque anni con lo studio del canto e dei tablā. All’età di tredici anni, grazie all’incoraggiamento del padre, iniziò lo studio del santūr. Shivkumar ha elevato e raffinato l’arte di questo speciale strumento precedentemente destinato alla musica popolare e alla musica Sufi (misticismo islamico) e nel corso della propria carriera ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti e premi in India e all’estero. Parallelamente ad una straordinaria carriera concertistica, egli si è dedicato alla composizione di musica per il cinema collaborando con Pandit Hariprasad Chaurasia, virtuoso di flauto bāṅsurī. L’importante collaborazione con Chaurasia, nel duo “Shiv-Hari”, e con Brij Bhushan Kabra, stimato musicista di chitarra slide, ha dato vita ad uno degli album di musica classica indostana più conosciuti e venduti in tutto il mondo: “Call of the Valley” (EMI, 1967).

VIDEO 1

In questo video è possibile apprezzare un breve estratto dal concerto tenutosi al Darbar Festival di Londra nel 2010. Sul palco Pandit Shivkumar Sharma accompagnato ai tablā da uno dei più riconosciuti e virtuosi musicisti contemporanei, Pandit Anindo Chatterji e da Roopa Panesar al tambūrā (liuto a manico non tastato con funzione di bordone). La composizione melodica eseguita prende il nome di rāg Jog, associata al momento della tarda sera e ad uno stato emotivo di attesa e meraviglia. Anindo sostiene la componente melodica con un ciclo ritmico in sedici pulsazioni chiamato teentāl. Grazie al virtuosismo di Shivkumar e di Anindo e alla scelta di questo rāga (struttura melodica per l’improvvisazione) la tensione melodica e ritmica si risolve in un’affascinante e palpitante compenetrazione.

VIDEO 2

Qui il video dell’intero concerto del 1995 “The Valley Recalls” dell’omonimo album, seguito da un’intervista a Shivkumar Sharma e ad Hariprasad Chaurasia. Sul palco sono presenti Shivkumar Sharma al santūr, Hariprasad Chaurasia al bāṅsurī, Bhawani Shankar al pakhāwaj (tamburo a due faccie), Anindo Chatterjee e Shubhankar Banerjee ai tablā e Jayanti Shah alla chitarra.

Voci e strumenti

VIDEO 1

santūr

tablā

tambūrā

VIDEO 2

santūr

 bāṅsurī  

pakhāwaj

tablā

chitarra

tambūrā

Documentazione

Bibliografia

  • Lavezzoli, Pieter, 2006, The Dawn of Indian Music in the West, pp. 32-33.
  • Puri Ina, 2018, Journey with a hundred strings: My Life in Music, Penguin Random House India Private Limited.

  • Thakur Pradeep, 2010, Indian Music Masters of Our Times – 1, PTS.

  • The Garland Encyclopedia of World Music: South Asia:The Indian Subcontinent, vol. 5, Routledge, New York, 2000, pp. 207, 338-339.

Risorse web

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Modificato
17/04/2019

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