Kelly, Gene

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Gene Kelly, 1943. Fonte: wikipedia.org
  2. Donald O' Connor e Gene Kelly in Singin' in the Rain, 1952. Fonte: IMDb
Data di nascita
23 agosto 1912
Data di morte
2 febbraio 1996
Paese
Categoria
Biografia

Eugene Curran Kelly, in arte Gene Kelly, nacque a Pittsburgh, in Pennsylvania, nel 1912 da una famiglia di origine irlandese. Fin da bambino si dedicò allo studio della danza insieme al fratello minore Fred con il quale si esibì in spettacoli amatoriali. Nei primi anni Trenta aprì a Pittsburgh e a Johnstown la Gene Kelly Studio of the Dance, dove insegnò con i fratelli Fred e Louise, e nel 1933 si laureò in economia all’Università di Pittsburgh.
Nel 1938 si trasferì a New York per intraprendere una carriera a Broadway. Dopo aver interpretato due ruoli minori nei musical Leave It to Me (1938) e One for the Money (1939), rivelò il suo talento di danzatore in Pal Joey e di coreografo in Best Foot Forward (1941). Il successo ottenuto lo portò all’attenzione di Hollywood, dove debuttò al fianco di Judy Garland in For Me and My Gal (1942). Il film fu prodotto dalla MGM (Metro-Goldwyn-Mayer) con la quale lavorò fino alla fine degli anni Cinquanta, eccezione fatta per Cover Girl (1944) che fu prodotto dalla Columbia. I più importanti film musicali degli anni Quaranta furono: Thousands Cheer (1943), Ziegfeld Follies (1945) che costituì la sua unica esibizione con Fred Astaire, Anchors Aweigh (1945) per il quale ottenne una nomination agli Oscar come migliore attore, Take Me Out to the Ball Game (1949) e On the Town (1949).
Nella prima metà degli anni Cinquanta Kelly raggiunse l’apice della sua carriera quale protagonista e coreografo di due classici hollywoodiani: An American in Paris (Un americano a Parigi, 1951) e Singin' in the Rain (Cantando sotto la pioggia, 1952), di cui fu anche coregista insieme a Stanley Donen. I successivi film musicali furono: Brigadoon (1954), Deep in My Heart (1954), It's Always Fair Weather (1955), Invitation to the Dance (1956) e Les Girls (1957). Si cimentò anche in altri generi cinematografici: di guerra come Pilot #5 (1943) e The Cross of Lorraine (1943); d’azione come The Three Musketeers (1948); noir come Christmas Holiday (1944), Black Hand (1950) e The Devil Makes Three (1952).
Dal 1957, quando iniziò il tramonto dell’età d’oro del musical hollywoodiano, Kelly proseguì la sua carriera di attore recitando in vari film. I più noti furono Marjorie Morningstar (1958), Inherit the Wind (1960), What a Way to Go! (1964) e 40 Carats (1973). Seguì la regia di alcuni film: The Happy Road (1957), The Tunnel of Love (1958), Gigot (1962) e A Guide for the Married Man (1967). L’ultimo musical che diresse fu Hello, Dolly (1969) con protagonisti Barbara Streisand e Walter Matthau.
Parallelamente lavorò per la televisione creando lavori di successo come Dancing: A Man's Game (1958), dove si avvalse della collaborazione di famosi atleti, e Jack and the Beanstalk (1967), rivisitazione dell’omonima fiaba in cui combinò la realtà con l’animazione. Nel 1960 creò per l’Opéra di Parigi Pas de dieux, balletto in tre movimenti su musica di George Gershwin.
Nell’arco della sua carriera ottenne vari premi e riconoscimenti, tra i quali l’Honorary Academy Award (1952), il Goldener Bär (Orso d’oro, 1956), il Dance Magazine Award (1958), Chevalier de la Légion d'honneur (1960), Best Actor Award per What a Way to Go! (1964), il Lifetime Achievement Award al Kennedy Center Honors (1982), la National Medal of Arts (1994) e il César Award (1996). Morì a Beverly Hills nel 1996.

Gene Kelly, icona del musical hollywoodiano, è stato inserito dall’American Film Institute al quindicesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema. Se Fred Astaire si distinse per eleganza e raffinatezza, Gene Kelly si impose per la personalità spavalda e anticonformista, per l’energia di una danza acrobatica ed esplosiva, per uno stile eclettico che nasce dalla fusione del tip tap e del soft-shoe con altre forme di danza. Le sue coreografie, espressione di vitalità, entusiasmo, ottimismo e virilità, s’integrano perfettamente col mezzo cinematografico, specialmente in An American in Paris e Singin' in the Rain, considerati un perfetto connubio tra danza e cinema. Oltre ad essere un eccellente danzatore e coreografo, è stato anche un regista innovativo. Il suo lavoro dietro la macchina da presa è stato considerato rivoluzionario proprio per il modo in cui ha presentato e incorniciato la danza sul grande schermo. Sempre aperto a nuove idee, sperimentò tutte le potenzialità offerte dal linguaggio cinematografico come in Anchors Aweigh, dove adoperò la tecnica mista di live action e animazione danzando con il topo Jerry, o in Cover Girl, dove balla con la propria coscienza nella Alter ego.

Bibliografia

Cynthia Brideson, Sara Brideson, He’s Got Rhythm: The Life and Career of Gene Kelly, University Press of Kentucky, 2017.

Jerome Delamater, Kelly, Gene, International Encyclopedia of Dance, a cura di Selma Jeanne Cohen, Oxford University Press, New York, Oxford, 1998.

Clive Hirschhorn, Gene Kelly. A Biography, London, Allen, 1974.

Gillian Kelly, A Gene Kelly: The Performing Auteur – Manifestations of the Kelly Persona, « eSharp», 2010, pp. 136-156.

Alain Masson, Gene Kelly, Paris, Gallimard, 2012.

Francesca Rosso, Cinema e danza. Storia di un passo a due, Novara, UTET Università, 2008, pp. 107-115.

Tony Thomas, The Films of Gene Kelly. Song and Dance Man, New York, Carol Publishing Group, 1991 (consultabile al seguente link previa registrazione: https://archive.org/details/filmsofgenekelly00thom).

Alvin Yudkoff, Gene Kelly. A Life of Dance and Dreams, New York, Back Stage Books, 1999 (consultabile al seguente link previa registrazione: https://archive.org/details/genekellylifeofd00yudk_0).

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SMO

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Modificato
18/03/2019

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