Nikolais, Alwin

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Alwin Nikolais. Fonte: britannica.com

Data di nascita
26 novembre 1910
Data di morte
8 maggio 1993
Paese
Stile
Categoria
Biografia

Alwin Nikolais nacque nel 1910 a Southington, nel Connecticut, da madre russa e padre tedesco. Dedicatosi da ragazzo allo studio della musica, il suo primo lavoro fu di accompagnare al pianoforte le proiezioni dei film muti e le lezioni di danza. Nel 1933 vide uno spettacolo di Mary Wigman e, affascinato da come vi venivano impiegate le percussioni, iniziò a studiare danza con Truda Kaschmann, ex allieva della coreografa tedesca, interessandosi anche di coreografia. Dopo aver diretto dal 1935 al 1937 l’Hartford Parks Marionette Theatre, esperienza che avrebbe esercitato una profonda influenza sulla sua futura poetica, formò una propria compagnia e il suo primo lavoro di rilievo fu Eight Column Line (1939). Dal 1937 al 1939 frequentò i corsi estivi della Bennington School of Dance, dove approfondì la sua conoscenza della modern dance con Martha Graham, Doris Humphrey, Charles Weidman, Hany Holm e Louis Horst, e dal 1940 al 1942 diresse il Dipartimento di danza dell’Hartford University. Con il coinvolgimento degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale, Nikolais prestò servizio presso l’Army Criminal Investigation Department. In questi anni elaborò un sistema di notazione che, ispirato a quello di Rudolf Laban, chiamò Choroscript. Terminata la guerra si trasferì a New York per studiare nella scuola di Hanya Holm, di cui divenne assistente; riprese poi la direzione del Dipartimento di danza dell’Hartford University e insegnò al Colorado College.

Nel 1948 fu incaricato di dirigere anche il Dipartimento di danza dell’Henry Street Playhouse di New York, dove nel giro di un anno fondò la Playhouse Dance Company, ribattezzata alla fine degli anni Cinquanta Alwin Nikolais Dance Company. Tra i suoi danzatori più celebri vi fu Murray Louis, suo compagno anche nella vita, con il quale elaborò una pedagogia, la tecnica Nikolais/Louis, che si sviluppava attraverso classi di tecnica, teoria, improvvisazione e composizione. Nella cornice della Playhouse il coreografo intraprese un nuovo indirizzo, libero dalla dimensione psicologica della modern dance e incentrato sull’idea della danza come visual art of motion ovvero l'arte visuale prodotta dai corpi che si muovono secondo variabili spaziali, temporali e formali. Dopo aver creato una serie di lavori indirizzati all’infanzia, quali The Lobster Quadrille (1949) e Sokar and Crocodile (1951), iniziò a esplorare le possibilità astratte della danza con Masks, Props and Mobiles (1953), spettacolo che rappresentò un punto di svolta nella sua produzione e che fu seguito da creazioni quali Kaleidoscope (1956), Prism (1956) e Totem (1960). Dal 1963 al 1975 Nikolais, autore della maggior parte delle partiture dei suoi spettacoli, così come delle scene, dei costumi e delle luci, ricercò la qualità astratta del suono ricorrendo all’impiego del sintetizzatore elettronico Moog. Le opere più famose di quegli anni furono Imago Suite (1963), Sanctum (1964), Vaudeville of the Elements (1967), Tent (1968), Scenario (1971), Aphorism (1977) e Gallery (1978). Negli anni Sessanta la compagnia si affermò non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa, soprattutto in Francia dove instaurò importanti collaborazioni che portarono alla fondazione del Centre National de Danse Contemporaine di Angers (1978) e alla creazione di Schéma per l'Opéra di Parigi (1980). Nel 1970 Nikolais lasciò l’Henry Street Playhouse e aprì con Murray Louis il Louis-Nikolais Dance Theatre Lab, rinominato dopo quattro anni Nikolais/Louis Dance Lab.

Negli anni Ottanta le creazioni di Nikolais si liberarono della forte cornice teatrale per rendere i danzatori più visibili e furono caratterizzate dall’impiego di musica rock e dei gamelan. Tra questi The Mechanical Organ (1980), Persons and Structures (1984), Contact (1985) e Blank on Blank (1987). Nel 1989 Nikolais e Louis unirono le proprie compagnie nella Nikolais e Murray Louis Dance Company che portò in scena i lavori di entrambi i coreografi. Nell’arco della sua carriera Nikolais ottenne numerosi riconoscimenti: dottorati ad honorem (Washington University di St. Louis, 1979; Philadelphia College of Performing Arts, 1984; University dell’Illinois, 1985; Colorado College, 1988), il Grand Prix del Festival International de la Danse di Parigi (1968), la nomina a Chevalier dans l’Ordre de la Légion d’Honneur (1984), il Samuel H. Scripps American Dance Festival Award (1985), la National Medal of Art consegnatagli dal Presidente Reagan alla Casa Bianca (1987), il Kennedy Center Honors Award (1987). Morì a New York il 19 luglio 1993, giornata che l’allora sindaco di New York David Dinkins gli dedicò  come “Alwin Nikolais Day”.

Prendendo le distanze dai principi fondativi della modern dance, Alwin Nikolais ridefinì la danza in termini puramente astratti ispirandosi alle teorie di Heinrich von Kleist sul teatro delle marionette, alla visione della Über-marionette di Edward Gordon Craig e alla lettura de La disumanizzazione dell’arte (1925) di Ortega y Gasset. Le caratteristiche principali che ne derivarono furono: la decentralizzazione tecnica, fondata sulla possibilità di creare un centro fluido che si sposta da una parte all’altra del corpo; la decentralizzazione psichica, sorta di multipolarità che consente al danzatore di trasformarsi in qualsiasi essere animato o inanimato; la trascendentalità del movimento (Transcendance) che permette la riunione con l’Universo e la motion come principio generatore di emotion. I lavori di Nikolais furono espressione di un teatro totale nel quale i diversi linguaggi si relazionano senza gerarchie, trasformando il danzatore da motore dominante dell’azione scenica a parte integrante di un meccanismo complessivo. Particolarmente celebre fu il suo impiego del costume, in grado di trasformare il corpo del danzatore in senso metafisico, e dell’illuminotecnica con la creazione della tridimensionale environmental lighting. La sua poetica esercitò una profonda influenza sulla danza del Novecento e in particolare su Moses Pendleton, fondatore negli anni Ottanta dei Momix, e su Carolyn Carlson, coreografa americana che danzò nella Compagnia dal 1964 al 1971.

Bibliografia

Kitty Cunningham, Nikolais, Alwin, International Encyclopedia of Dance, a cura di Selma Jeanne Cohen, Oxford University Press, New York, Oxford, 1998

Claudia Gitelman, Randy Martin, The Returns of Alwin Nikolais: Bodies, Boundaries and the Dance Canon, Middletown, Wesleyan University Press, 2007

Marc Lawton,  A la recherche du geste unique :  pratique et théorie chez Alwin Nikolaïs, Thèse de doctorat, Musique, musicologie et arts de la scène, Université Charles de Gaulle - Lille III, 2012

Joshua Legg, Introduzione alle tecniche di danza moderna, Roma, Gremese Editore, 2016

Francesca Pedroni, Alwin Nikolais, prefazione di Murray Louis, Palermo, L’epos, 2000

Elena Randi, Protagonisti della danza del XX secolo. Poetiche ed eventi scenici, Roma, Carocci Editore, 2014

Scritti

Alwin Nikolais, A New Method of Dance Notation, in M.H. Nadel e C.G. Nadel, The Dance Experience, Readings in Dance Appreciation, New York, Praeger, 1970, pp. 145-170

Alwin Nikolais, Murray Louis, The Nikolais/Louis dance technique: a philosophy and method of modern dance, New York, Routledge, 2005

Alwin Nikolais, Le geste unique et textes choisis, trad. di Marc Lawton e Julien Bambaggi, Montpellier, Deuxième époque, 2018

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SMO

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Modificato
05/01/2019

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