Schaeffer, Pierre

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1. Pierre Schaeffer nello studio 54 del Centre Bourdan, Parigi, 1972.

2.Pierre Schaeffer al chromatic phonogène, 1952.

3. Pierre Schaeffer e il team del GRM al Centre Bourdan di Parigi, 1972.

Data di nascita
14 agosto 1910
Data di morte
19 agosto 1995
Paese
Categoria
Biografia

Pierre Schaeffer nacque a Nancy il 14 agosto 1910. Figlio di musicisti, inizialmente intraprese una carriera scientifica, venendo ammesso alla Ecole Polytechnique nel 1929. Nel 1934 iniziò a lavorare come ingegnere delle telecomunicazioni a Strasburgo e nel 1936 divenne un tecnico della Radiodiffusion Française. Scoprì presto di essere più interessato alla letteratura e alla filosofia che alla tecnologia, così iniziò a scrivere saggi e novelle. Nel 1940 fondò Jeune France, un’associazione interdisciplinare dedicata a musica, teatro e arti visive; l’anno seguente si unì a Copeau e ai suoi allievi e assieme fondarono lo Studio d’Essai, il quale sarebbe diventato il centro del movimento di resistenza nella radio francese e successivamente la culla della musique concrète. Qui Schaeffer iniziò a lavorare a Symphonie de bruits, un progetto che successivamente giunse a realizzazione come Symphonie pour un homme seul, creata in collaborazione con Pierre Henry, il quale si unì a Schaeffer nel 1949 e lavorò con lui fino al 1958. Questo lavoro portò il compositore a elaborare una tecnica sistematica di incisione del suono, che presto sarebbe stata enormemente facilitata dalla disponibilità del registratore a nastro. Nel 1951 Schaffer ottenne che il Groupe de Recherche de Musique Concrète (GRMC) ricevesse uno status ufficiale.

Due anni dopo, Schaeffer lasciò il GRMC nelle mani di Henry al fine di dirigere la fondazione e la gestione della Radiodiffusion de la France d’Outre-mer. Ritornò al GRMC nel 1958, riformandolo nel più ambizioso Groupe de Recherches Musicales (GRM). L’indagine sul suono e sulle nuove tecnologie si evolse in una ricerca più generale sulla base della percezione musicale. Nel 1960, dopo la fondazione del Service de Recherche de la RTF, all’interno del quale fu creato un Groupe de Recherches sur l’Image complementare al GRM, Schaeffer smise di comporre e focalizzò la sua attenzione su una gamma sempre più ampia di speculazioni teoretiche. Nel 1968 divenne professore associato di composizione elettroacustica presso il conservatorio di Parigi; il suo metodo di insegnamento, che si prefiggeva di «decondizionare l’orecchio» al fine di facilitare una nuova precezione del mondo dei suoni, era integrato dal lavoro pratico, condotto sotto la sopervisione di Guy Reibel. Schaeffer ha discussio per esteso queste idee nella sua opera teorica fondamentale, il Traité des object musicaux, pubblicato a Parigi nel 1966.

Schaeffer fu una figura controversa, sempre in prima linea nel mettere in discussione prassi consuetudinarie. Nel corso della sua movimentata carriera amministrativa, combatté numerose battaglie e fondò diversi movimenti e gruppi di lavoro che segnarono la vita culturale francese. La sua ultima attività in quest’ambito fu la creazione, nel 1974, dell’Institut National de l’Audiovisuel (INA), che metteva insieme gli organismi preposti alla ricerca, alla formazione professionale, alla cooperazione e alla conservazione archivistica. Dopo quest’ultima battaglia, Schaeffer continuò a insegnare al Conservatoire National de Musique fino al 1980, mantenendo le proprie connessioni con il GRM, ora parte dell’INA, e continuando ad avere a disposizione uffici e studi alla Maison de la Radio a Parigi, di cui poteva usufruire con considerevole autonomia.

Benché avesse smesso di comporre nel 1960, il compositore ritornò in studio nel 1975 su richiesta di François Bayle, direttore del GRM dal 1966, e di Bernard Durr: quest’ultimo avrebbe collaborato con lui a un brano esclusivamente elettroacustico, intitolato Le trièdre fertile. Successivamente, dopo un esperimento musicale ironico nel 1979 (Bilude), Schaffer iniziò a prendere le distanze dalla musica concreta, di cui, come asserì lui stesso, fu «lo sfortunato inventore» (1969). Negli anni che seguirono ricevette numerosi tributi e onorificenze in Francia e all’estero. Nel 1995 fondò un’organizzazione senza scopo di lucro denominata Centre d'Etudes et de Recherche Pierre Schaeffer, il cui scopo consiste nella promozione dell’opera pionieristica del compositore e nella perpetuazione dello spirito di ricerca che l’ha ispirato per tutta la sua esistenza. L’organizzazione detiene anche un ampio patrimonio archivistico, reso accessibile ad artisti, studiosi e storici. Schaeffer morì a Les Milles il 19 agosto 1995.

Bibliografia
  • Cristina Palomba, Pierre Schaeffer: Alla ricerca dell'oggetto sonoro. «Musica/Realtà», 18, 52 (marzo 1997), pp. 65-78.
  • Pierre Schaeffer. A cura di Daniel Teruggi, Emmanuel Hoog, Évelyne Gayou, Parigi, Institut National de l'Audiovisuel / GRM, 2008.
  • Pierre Schaeffer: Les constructions impatientes. A cura di Martin Kaltenecker e Karine Le Bail, Parigi, CNRS Éditions, 2012.
  • Loïc Bertrand, The Language of Things: An Archaeology of Musique Concrète. In: Which words can we use related to sound and music? A cura di Daniel Teruggi, Cambridge, Cambridge University Press, 2017, pp. 354-361.
  • Reuben De Lautour, Inaudible Visitors: Theories of Sound Reproduction in the Studio Practice of Pierre Schaeffer. In: Alternative Histories of Electroacoustic Music, a cura di James Mooney, Dorien Schampaert e Tim Boon, Cambridge, Cambridge University Press, 2017, pp. 161-171.
  • Patrick Valiquet, Hearing the Music of Others: Pierre Schaeffer’s Humanist Interdiscipline. «Music & Letters», 98, 2 (maggio 2017), pp. 255-280.
Scritti
  • Pierre Schaeffer, Machines à communiquer. Parigi, Seuil, 1970-72, 2 voll.
  • Pierre Schaeffer, La musique concrète. Parigi, Presses universitaires de France, 1973.
  • Pierre Schaeffer, Traité des objets musicaux. Parigi, Seuil, 19772.
  • Pierre Schaeffer, Essai sur la radio et le cinéma: esthétique et technique des arts-relais, 1941-1942. A cura di Sophie Brunet e Carlos Palombini, Parigi, Edizioni Allia, 2010.  

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GVI

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Modificato
15/02/2019

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