Lambranzi, Gregorio

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1. Ritratto di Gregorio Lambranzi, particolare del frontespizio della Nuova e curiosa scuola de' balli theatrali - Neue und curieuse theatralische Tantz-Schul (1716).

Data di nascita
Seconda metà del XVII secolo
Data di morte
Prima metà del XVIII secolo
Paese
Epoca
Categoria
Biografia

Gregorio Lambranzi, di cui non si conoscono le date di nascita e morte, fu un coreografo e ballerino attivo a cavallo tra il Diciassettesimo e il Diciottesimo secolo. Dalla sua opera Nuova e curiosa scuola de' balli theatrali (Neue und curieuse theatralische Tantz-Schul, 1716) apprendiamo che egli aveva lavorato a Venezia, anche se ciò non implica che fosse nato in quella città, che aveva rappresentato i balli contenuti nel testo, per la maggior parte di sua invenzione, nei ‘principali Theatri in Germania, in Italia, e Francia’, e che la sua attività di ‘Maestro dè Balli Francesi, Inglesi, Ridiculi e Serij in aria ed à terra’ fu svolta, con ogni probabilità, anche all'estero, privatamente o presso i collegi dei nobili. Sul frontespizio dell’opera, inoltre, è inserito un ritratto dell’autore raffigurante un uomo sui cinquant’anni, da cui si desume che il maestro doveva essere nato intorno all’ultimo trentennio del XVII secolo.

Per quanto riguarda, nello specifico, la pubblicazione, essa fu stampata a Norimberga da Johann Jacob Wolrab, in italiano e tedesco, e si configura quale manuale e raccolta di balli. Il testo è suddiviso in due parti, ciascuna introdotta da un proprio frontespizio, ed è composto da 101 tavole.
Il primo dei due frontespizi, in particolare, è interessante in quanto presenta il ritratto di Lambranzi sorretto da due divinità greco-romane: Mercurio, quale protettore dei commercianti, e Minerva, dea degli studi, che ha in mano la musica di una Loure in notazione coreografica Beauchamps pubblicata poi da Feuillet.
Ognuna delle 101 tavole è suddivisa in tre sezioni: in alto è inserito un pentagramma con le musiche destinato al ballo rappresentato più sotto e scritte, in parte, dall'autore; in quella centrale ci sono i danzatori nei loro diversi atteggiamenti; nella sezione inferiore, invece, con decorazioni che rimandano al soggetto del ballo, è presente la descrizione della scena riprodotta dall'immagine in alto. 
Le illustrazioni, per le quali Lambranzi stesso fece da modello, sia per le parti maschili sia per quelle femminili, furono realizzate dal disegnatore Johann Georg Puschner.
La prima parte della pubblicazione è quasi interamente dedicata alla Commedia dell’Arte ed è articolata in due sezioni: la prima dedicata a Scaramuzza; la seconda agli altri tipi di maschera (Pantalone, Dottore, Arlecchino, Mezzetin, Scapin, el Matto, Pulcinella, Narcisin, Fenocchio).
La seconda parte, invece, per stile e grafica si distingue dalle altre incisioni dell'opera. In essa sono distribuiti in successione i diversi tipi della danza grottesca: demoni, furie, turchi, schiavi, statue viventi, zingari, ubriachi, donne vecchie, divinità boschive e rappresentanti di corporazioni (fabbri, bottai, sarti, calzolai, cacciatori, soldati, ecc.).
Benché il testo sia dedicato agli ‘Amatori’ e Lambranzi assicura che le danze proposte sono facili da imparare anche in assenza di un maestro di ballo e senza la conoscenza della ‘chorografia’ - la notazione coreografica inventata da Beauchamps, la loro esecuzione presupponeva la conoscenza della danse d’école francese, dei lazzi noti agli attori della commedia dell'arte, dell’improvvisazione ed il possesso di capacità virtuosistico-acrobatiche. L'opera era dunque rivolta ad esecutori ben allenati con una certa abilità nelle arti rappresentative.
Si può affermare che la Tantz-Schul rientri nei canoni della trattatistica coreica del tempo, in quanto contiene le illustrazioni e le descrizioni dei balli. Tuttavia, essa si configura come un documento unico che testimonia, attraverso la descrizione degli atteggiamenti, dei movimenti adatti a ciascuna parte, i costumi e il carattere delle danze, da un lato, la stretta connessione esistente all'epoca tra azione comica, teatro e danza e, dall'altro, la continuità del ballo italiano degli inizi del Settecento con la tradizione seicentesca. 

Bibliografia

Sibylle Dahms, “Gregorio Lambranzi di Venetia” e il ballo d’azione a Vienna, in L’opera italiana a Vienna prima di Metastasio, a cura di Maria Teresa Muraro, Firenze, Leo S. Olschki, 1990, pp. 251-269.

Gloria Giordano, Lambranzi Gregorio, in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 63 (2004)

Carmela Lombardi, Letteratura e Danza Teatrale nel Settecento Italiano. Dal ballo pantomimo al coreodramma, Napoli, ScriptaWeb, 2010.

Flavia Pappacena, Il Settecento e l’Ottocento, Roma, Gremese, 2015.

Stefano Tomassini, Sulla presenza della Commedia dell’arte nella danza teatrale (XVII-XX secolo), in «Acting Archives Review», n. 10, novembre 2015, pp. 27-48.

 

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Modificato
05/01/2019

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