Nijinsky, Vaslaw

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1.  Nijinsky in Spectre de la rose, coreografia di Michel Fokine, costume realizzato da Léon Bakst (1911). Fonte: Bibliothèque nationale de France, département Musique, Est.NijinskiV.001.

2. Tamara Karsavina e Nijinsky in Carnaval, ballo pantomimo in 1 atto, coreografia di Michel Fokine (Paris, Théâtre national de l'Opéra, 04 giugno 1910). Disegno inedito di Manuel Orazi. Fonte: Bibliothèque nationale de France, département Bibliothèque-musée de l'opéra, ESTAMPES SCENES Carnaval (1).

3.  Nijinsky in Le Dieu bleu (Il Dio blu), leggenda hindu in 1 atto, coreografia di Michel Fokine (Paris, Théâtre du Châtelet, 13, maggio 1912). Ritratto attribuito a Waléry. Data di edizione: 1912-1954. Fonte: Bibliothèque nationale de France, département Bibliothèque-musée de l'opéra, Alb. Kochno Dieu bleu 15.

 

Data di nascita
12 marzo 1889 [1890?]
Data di morte
8 aprile 1950
Paese
Categoria
Biografia

Vaslaw Nijinsky nacque a Kiev (Ucraina), da genitori polacchi che gli trasmisero le prime nozioni di danza, ed insieme alla sorella Bronislava ebbe modo di apprendere dal padre le basi del balletto, delle danze di carattere e folcloriche, nonché alcune acrobazie.

Nijinsky studiò, in seguito, presso la scuola del Teatro Imperiale di San Pietroburgo, con Sergei Legat, Mikhail Obukhov e Nikolai Legat. Dopo il diploma proseguì gli studi con Pavel Gertdt e prese lezioni private con Enrico Cecchetti, con il quale continuò la formazione durante la permanenza all'interno dei Ballets Russes.

Si diplomò nel 1907 e fu subito nominato artista dei Teatri Imperiali esibendosi con le principali ballerine del teatro, tra cui Tamara Karsavina, Ljudmila Schollar e con la prima ballerina assoluta Matilda Kschesinska.

Nel 1908, Nijinsky conobbe Sergei Pavlovich Diaghilew che lo scritturò per la prima stagione di balletto a Parigi che stava organizzando. Tra i più importanti lavori delle prime tre stagioni dei Balletti Russi nei quali Nijinsky si esibì: Pavillon d’Armide, Oiseau de feu, Schéhérazade, Giselle, Carnaval, Narcisse, Le spectre de la rose e Petruška.

Nel gennaio 1911, dopo il licenziamento dal Teatro Imperiale, Nijinsky lasciò per sempre la Russia e insieme a Diaghilew tornò a Parigi iniziando a lavorare come coreografo. Nijinsky aveva già realizzato delle coreografie durante gli anni in cui era nella scuola del balletto imperiale, ma nell’inverno del 1910, con l’incoraggiamento di Diaghilew, iniziò a creare un'opera totalmente innovativa dal punto di vista coreografico, Après-midi d’un Faune, con la musica di Claude Debussy. Tale balletto determinò una rottura all'interno dei Ballets Russes, in quanto Michel Fokine, il coreografo ufficiale della compagnia, si ritenne messo da parte a scapito del protetto di Diaghilew e lasciò il gruppo, così che l'impresario nominò Nijinsky al suo posto. I lavori successivi di Nijinsky furono Jeux e Le Sacre du Printemps, anch'essi innovativi e di rottura, sia dal punto di vista del movimento sia per la scelta dei soggetti.

Nel 1913 a Buenos Aires, Nijinsky sposò Romola de Pulszky (figlia di una famosa attrice ungherese). Il matrimonio indispettì Diaghilew che licenziò Nijinsky dai Ballets Russes. Così Nijinsky, con l’aiuto della sorella, creò una propria compagnia che fu scritturata, nel 1914, al Palace Theatre di Londra. Con la moglie, in seguito, si recò a Vienna dove, il 19 giugno 1914, nacque la prima figlia. I due andarono, poi, a Budapest dove furono fatti prigionieri di guerra e dove restarono fino al 1916. In questo periodo Nijinsky lavorò su un sistema di notazione della danza e un nuovo balletto, Till Eulenspiegel. Dopo il rilascio, partecipò alla tournée americana del 1916 organizzata da Diaghilew per i Ballets Russes. A questa ne seguì un’altra, dall’ottobre 1916 al febbraio 1917, durante la quale la compagnia fu diretta da Nijinsky stesso. Durante la seconda tournée americana, il balletto Till Eulenspiegel debuttò alla Manhattan Opera House di New York, il 23 ottobre 1916. Quest'ultima coreografia, basata sulla musica di Richard Strauss, aveva una scenografia pittoresca, numerosi personaggi, uno stile di movimento naturalistico più che simbolico e una traccia narrativa abbastanza dettagliata. Il balletto entusiasmò la critica e il pubblico e fu rappresentato ventidue volte durante il tour americano del 1916-17. In seguito, però, Till Eulenspiegel fu completamente abbandonato.

Nell’estate del 1917, sempre con la compagnia di Diaghilew, Nijinsky andò in Spagna e Sud America. La sua ultima esibizione fu a Montevideo, il 30 settembre 1917, dove danzò per un gala della Croce Rossa. In seguito, con la famiglia, si sistemò a Saint-Moritz. Nel 1918 e nel 1919 continuò a lavorare sul suo sistema di notazione, su nuovi balletti e una serie di pitture e sul suo diario.

Nel 1919 gli fu diagnosticata la schizofrenia, mentre, nel 1920 nacque la seconda figlia di Nijinsky e Romola.

L'artista trascorse gli ultimi trent’anni della sua vita entrando e uscendo dai sanatori.

Nijinsky non aveva un corpo che rientrava nei canoni estetici del danzatore accademico, ma proprio grazie a questa conformazione era in grado di eseguire straordinari virtuosismi. Le sue doti eccezionali, però, non riguardavano solamente la tecnica, egli riusciva a tramutare un semplice disegno coreografico in un’opera drammaticamente ricca. Proprio per queste capacità interpretative fu il danzatore ideale per Fokine e per le ricerche che stava intraprendendo.

Come coreografo, invece, Nijinsky era lontano dallo stile di Fokine, in quanto, evitò l'uso descrittivo del gesto e stabilì, per ciascuno dei suoi balletti, movimenti e pose specifici: arti di profilo in Faune, pugni chiusi in Jeux, piedi girati in dentro nel Sacre. Con le sue coreografie, Nijinsky rivoluzionò lo stile del movimento impregnandolo di valore psicologico, invertì il canone accademico e creò una rottura con la tecnica classica, contribuendo ad allineare la danza al modernismo che si stava diffondendo nelle altre arti.

Risorse web

Ulteriori informazioni e immagini si trovano nel sito: Vaslav Nijinsky: Creating a New Artistic Era

 

Il regista Robert Wilson ha realizzato Letter to a man, un’opera teatrale interpretata dal danzatore Mikhail Baryshnikov e ispirata dai Diari di Nijinsky. L'opera è stata presentata al 58mo Festival di Spoleto

 

Jeux - estratto dal film "Nijinsky" (1980) di Herbert Ross

Kenneth MacMillan ha tentato di ricostruire alcune parti di Jeux (musica di Claude Debussy) per il film Nijinsky (1980) di Herbert Ross. Nel video si può vedere una parte della sequenza del film con la ricostruzione della coreografia. George de La Peña interpreta Nijinsky.

 

Bibliografia

Joan Acocella, Nijinsky, Vaslaw, in International Encyclopedia of Dance, vol. 4, pp. 639-648.

Gennady Smakov, I grandi danzatori russi, ed. it. a cura di Sergio Trombetta, Roma, Gremese, 1987, pp.136-145. 

Geoffrey Whitworth, The art of Nijinsky, with ten illustrations by Dorothy Mullock, New York, McBride, Nast & company, 1914.

Scritti

Nijinsky, durante il soggiorno a St-Moritz tra il 1918 e il 1919, scrisse il Diario che fu pubblicato dalla moglie per la prima volta (in un una versione censurata) a New York nel 1936. Un'edizione italiana integrale è stata pubblicata dalla casa editrice Adelphi nel 2000. Per maggiori informazioni sul testo e le sue edizioni: https://www.adelphi.it/libro/9788845915178

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

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Modificato
05/01/2019

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