Cecchetti, Enrico

Data di nascita
21 giugno 1850
Data di morte
13 novembre 1928
Paese
Categoria
Biografia

Enrico Cecchetti fu un danzatore, coreografo e pedagogo italiano. Figlio di due ballerini, Serafina Casagli e Cesare Cecchetti, esordì sulle scene già da bambino a soli cinque anni, a Genova nel balletto Il Giuocatore di Giuseppe Rota. La sua formazione si avvalse dello studio della mimica appresa con il padre Cesare, noto coreografo di tradizione italiana, e la pratica di tecniche e metodi del genere grottesco. Dal 1864 al 1866 fu allievo privato di Giovanni Lepri al Teatro la Pergola di Firenze. Grazie al Lepri, che si era specializzato alla Scala, Cecchetti poté formarsi indirettamente al magistero di Carlo Blasis. Dopo il debutto nel 1866 al teatro Pagliano di Firenze, nel 1870 Cecchetti si esibì come primo ballerino al Teatro alla Scala in Milano in La Dea del Valhalla di Pasquale Borri. Questa esperienza gli aprì le porte ad una carriera di successo che lo vide protagonista in centri italiani e in numerosi teatri d’Europa. Rimase famosa la sua interpretazione dello Schiavo e del battelliere Valentino in Excelsior (1881) di Luigi Manzotti all’Her Majesty’s Theatre di Londra nel 1885, e quelle successive di altri balli manzottiani alla Scala: Amor (1886), Rolla Narenta (1887). 

Nel 1887 tornò a San Pietroburgo dove si era già recato una prima volta nel 1874, per esibirsi al Teatro Arcadia in rifacimenti dei balletti di Jules Perrot Le Pouvoir de l’Amour L’Illusion du Peintre, e in brevi versioni dei balletti di Manzotti Sieba Excelsior. Della sua compagnia che lo accompagnò in Russia facevano parte la scaligera Giovannina Limido, sua partner e prima ballerina, e, in qualità di mima principale, la moglie Giuseppina de Maria che Cecchetti aveva sposato nel 1878. Nello stesso 1887 Cecchetti fu ingaggiato dai Teatri Imperiali come primo ballerino e primo mimo, interpretando, fra l'altro, al Teatro Mariinskij Il Tulipano di Harlem di Lev Ivanov. Dal 1888 lavorò come maître de ballet en second al fianco di Marius Petipa e dal 1896 fino al 1902 insegnò nella Scuola Imperiale. Contemporaneamente ebbe anche altri ingaggi, ad esempio nel 1888, 1891 e 1892 fu all’Empire Theatre di Londra per danzare nelle coreografie di Katti Lanner, mentre, nel 1902, in disaccordo con la direzione dei Teatri imperiali, si trasferì a Varsavia dove invitò artisti dalla Russia, come Vera Trefilova, Anna Pavlova, Matilda Kshessinska e Olga Preobrajenska.  

Nel 1906 fece ritorno a San Pietroburgo dove fondò la sua prima scuola di ballo. Dal 1910 al 1921, oltre a lavorare come maestro nei Ballets Russes di Sergei Diaghilew, fu anche interprete di alcuni spettacoli della compagnia e creatore di ruoli di carattere quali il Ciarlatano in Petruška (1911) e l’Astrologo in Le Coq d’Or (1914), due balletti di Michel Fokine; il Marchese di Luca in Les Femmes de Bonne Humeur (1917), il bottegaio in La Boutique Fantasque (1919) e il dottore in Pulcinella (1920), tutte creazioni di Léonide Massine. Come interprete si distinse per le doti attoriche e la capacità di accordare la mimica derivata dalla scuola italiana con le nuove esigenze del balletto moderno. Cecchetti continuò a esibirsi nelle parti mimiche anche ad età avanzata: fu la fata Carabosse nel 1922 e il Ciarlatano di Petruška nella versione realizzata da Giovanni Pratesi per la Scala di Milano nel 1927.

Lavorò come maestro, oltre che in Russia e nei Ballets Russes, anche per un breve periodo nella compagnia di Anna Pavlova (1913), e, nel 1918, aprì a Londra la sua scuola di ballo. In seguito, su invito di Arturo Toscanini, allora direttore artistico del Teatro alla Scala, diresse la scuola di ballo del teatro dal 1925 fino alla morte avvenuta nel1928 quando, per volere dello stesso Cecchetti, la direzione fu affidata ad una delle sue ultime allieve, Cia Fornaroli

Come coreografo, Cecchetti realizzò soprattutto riproduzioni. Tra queste ricordiamo Catarina, ou La Fille du Bandit (1888, Mariinskij) di Jules Perrot e Coppélia di Arthur Saint-Léon (1894), balletti, questi, ricchi di mimica oltre che di passaggi tecnici virtuosi, sia maschili che femminili. Il maestro collaborò anche con altri coreografi quali Lev Ivanov, realizzando le danze per l’opera-balletto Mlada di Nikolaj Rimskij-Korsakov (1892), e partecipò con Ivanov e Marius Petipa alla creazione della famosa Cenerentola interpretata da Pierina Legnani (1893). Soprattutto affiancò Petipa nella creazione dei ballabili e dei passi a due de La Bella addormentata (1890).

Cecchetti è passato alla storia per la creazione di una metodologia d’insegnamento della tecnica della danza accademica di cui codificò le basi a San Pietroburgo negli anni Novanta ma che poi sviluppò durante il soggiorno in Inghilterra. La particolarità del metodo consiste nella programmazione settimanale degli esercizi suddivisi in maniera graduale, in base alla progressione delle difficoltà tecniche e dello sforzo fisico e in modo da coprire tutti gli ambiti di studio (es. lunedì: tutte le forme di assemblé, martedì: batteria, venerdì: pirouettes).

Considerato come uno dei più grandi pedagoghi della danza classica, il suo apporto fu fondamentale in tutto il mondo. In primo luogo in Russia, dove ballerine da lui formate, come Olga Preobrajenska, Tamara Karsavina e Matilda Kshessinska, impararono a coniugare l’eleganza tradizionale della scuola francese con il virtuosismo di marca italiana e trasmisero, in seguito, la lezione del maestro anche alle generazioni successive: Preobrajenska fu maestra di Agrippina Vaganova, a sua volta creatrice di un suo metodo contenente diversi principi di Cecchetti; Tamara Karsavina lasciò il segno attraverso le sue pubblicazioni (da Theatre Street a Ballet technique e The Flow of movement) e tramandando i suoi ruoli e le parti mimiche apprese dal maestro a due figure di spicco della danza inglese, Margot Fonteyn e Anton Dolin.

Cecchetti pose anche le basi per la nascita di una scuola di tradizione inglese grazie ad allievi come Ninette de Valois, Marie Rambert, Frederick Ashton e Antony Tudor che ne trasmisero gli insegnamenti, e grazie a Cyril W. Beaumont che fondò nel 1922, con Margaret Craske, Friderica Derra de Moroda, Ninette de Valois, Jane Forestier, Molly Lake e Marie Rambert la Cecchetti Society (la direzione era affidata a Cecchetti e a sua moglie), finalizzata a diffondere il metodo Cecchetti. La società fu incorporata, nel 1924, nella Imperial Society of Teachers of Dancing.

Negli Stati Uniti i suoi insegnamenti si diffusero grazie a Luigi Albertieri (allievo di Cecchetti sin dagli anni Ottanta), George Balanchine e Adolph Bolm che avevano studiato con Cecchetti quando erano danzatori nei Ballets Russes. Si diffusero anche grazie all’istituzione The Cecchetti Council of America, fondata nel 1939, per la preparazione degli insegnanti secondo il metodo del maestro.

Risorse web

The Cecchetti Council of America

Sito della Biblioteca comunale Silvio Zavatti a Civitanova Marche che possiede il fondo Cecchetti.

Breve documentario realizzato dalla Royal Opera House sul metodo Cecchetti con la dimostrazione pratica di alcuni esercizi

 

Bibliografia

Claudia Celi, Cecchetti Enrico, in edited by Selma Jeanne Cohen and Dance Perspectives Foundation, The International Encyclopedia of Dance, Oxford University Press, Online Version, 2005.

Giannandrea Poesio, Carabosse revisited: Enrico Cecchetti and the lost language of mime, in «Proceedings Society of Dance History Scholars», Twenty-First Annual Conference, University of Oregon, Eugene, Oregon, (18-21 June 1998), pp. 79-83.

Olga Racster, Il maestro del balletto russo - memorie del Cav. Enrico Cecchetti, trad. di Elena Cecchetti, a cura di Livia Brillarelli, “Quaderni cecchettiani”, Quaderno n. 2, CM Arti Grafiche, Civitanova Marche, 1999.

Luigi Rossi, Enrico Cecchetti, Vercelli, Edizioni della danza, 1978.

Élisabeth Souritz-Élisabeth Schwartz, Cecchetti Enrico, in sous la dir. de Philippe Le Moal, Dictionnaire de la danse, Paris, Larousse, 1999, pp. 81-82.

Scritti

1) A manual of theory and practice of classical theatrical dancing è un testo che Enrico Cecchetti elaborò insieme al suo allievo, il polacco Stanislas Idzikowski, e al critico Cyril W. Beaumont. Il manuale comprende il sistema d’insegnamento di Cecchetti e fu pubblicato a Londra nel 1922.

Beaumont Cyril W. e Idzikowski Stanislas, A Manual of the Theory and Practice of Classical Theatrical Dancing (Cecchetti Method), C. W. Beaumont, Londra 1922 e 1951 (trad. it.: Fare danza. Teoria e pratica del metodo Cecchetti, vol. 1, Gremese Editore, Roma 2001). Altre edizioni:

Beaumont Cyril W. - Craske Margaret, The Theory and Practice of Allegro in Classical Ballet: (Cecchetti Method), C. W. Beaumont, Londra 1930 e 1972 (trad. it.: Fare danza. Teoria e pratica del metodo Cecchetti, vol. 2, parte prima, Gremese Editore, Roma 2002);

Craske Margaret - Derra de Moroda, The Theory and Practice of Advanced Allegro in Classical Ballet: (Cecchetti Method), Londra, ISTD 1956 e 1979 (trad. it.: Fare danza. Teoria e pratica del metodo Cecchetti, vol. 2, parte seconda, Gremese Editore, Roma 2002).

2) Grazioso Cecchetti, figlio di Enrico e da lui formato all’insegnamento della danza, realizzò, tra il 1946 e il 1956, un manoscritto di due volumi contenente anche alcuni testi del padre. La fonte, importante in quanto diretta testimonianza del metodo Cecchetti e della tradizione della scuola italiana, è stata pubblicata in Grazioso Cecchetti, Manuale completo di danza classica, metodo E. Cecchetti, 2 voll., a cura di Flavia Pappacena, Roma, Gremese, 1995, 1997 (Biblioteca delle Arti) (II. ed., PBA: 2002, 2003).

3) Il carteggio del maestro, compreso tra gli anni 1922 e 1928, è stato edito in un volume in lingua inglese curato da Giannandrea Poesio, To and by Enrico Cecchetti, Novi Ligure, Edizioni Joker, 2010. A cura dello stesso autore è stata pubblicata anche l’edizione italiana dal titolo Enrico Cecchetti. Lettere 1922-1928, Novi Ligure, Edizioni Joker, 2016. Maggiori informazioni qui.

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Modificato
23/04/2019

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