Arcadelt, Jacques

Data di nascita
1507 ca.
Data di morte
14 ottobre 1568
Epoca
Categoria
Biografia

Della biografia di Jacques Arcadelt non si conoscono molte informazioni. Di origini fiamminghe o, forse, francesi, fu probabilmente allievo di Josquin Desprez a Parigi e poi di Philippe Verdelot a Firenze, dove la sua presenza è attestata a partire dalla seconda metà degli anni ’20 del Cinquecento. Arcadelt risiedette nella capitale toscana per tutto il decennio successivo, entrando alle dipendenze del duca Alessandro de’ Medici in veste di madrigalista e, forse, anche come musicista da chiesa.

Alla morte del duca, assassinato nel 1537, Arcadelt si trasferì a Roma, dove nel 1539 divenne probabilmente membro della Cappella Giulia, mentre l’anno successivo, grazie all’appoggio di papa Paolo III, fu ammesso senza esame alla Cappella Sistina. Qui rimase in servizio fino all’estate del 1551, dopodiché ritornò in Francia e nel 1552 entrò alle dipendenze del cardinale di Lorena, personaggio influente presso la corte del re Enrico II, mansione che ricoprì fino alla fine della propria esistenza. Arcadelt morì a Parigi il 14 ottobre 1568.

Noto prevalentemente come madrigalista, egli inizialmente si mosse sulle orme di Verdelot, ma il suo stile maturò velocemente durante gli anni ’30 e, tra la fine di questo decennio e la prima metà del successivo, Arcadelt pubblicò cinque libri di madrigali presso lo stampatore veneziano Antonio Gardano. Durante il periodo romano frequenti problemi di salute gli impedirono invece di svolgere una regolare attività compositiva, così prestò servizio per lo più come cantore, riuscendo tuttavia a scrivere anche un numero relativamente piccolo di lavori sacri. Le sue messe e mottetti furono pubblicate soprattutto in seguito, a Parigi, assieme con le chansons ampiamente richieste dai suoi mecenati francesi, un genere praticato da Arcadelt durante l’intero corso della sua parabola artistica.

Bibliografia
  • Daniele Sabaino, Solo e pensoso i più deserti campi...: Musica e poesia nelle intonazioni di un sonetto petrarchesco tra Cinquecento e Seicento. In: Luca Marenzio musicista europeo, a cura di Maria Teresa Rosa Barezzani e Mariella Sala, Brescia, Storia bresciana, 1990, pp. 49-90. 
  • Maria Antonella Balsano, Solo e pensoso: D'Arcadelt inizia felice, intensa, secolare vita. In: Ceciliana, per Nino Pirrotta, a cura di Maria Antonella Balsano e Giuseppe Collisani, Palermo, Flaccovio, 1994, pp. 31-58.
  • Mauro Calcagno, The emergence of subjectivity in Arcadelt's madrigals. In: Pensieri per un maestro: Studi in onore di Pierluigi Petrobelli, a cura di Stefano La Via e Roger Parker, Torino, EDT, 2002, pp. 35-52. 
  • Paolo Fabbri, Accoppiamenti giudiziosi di musica e poesia: Il caso del madrigale. «Il saggiatore musicale», 12, 1 (2005), pp. 29-33.
  • Egidio Pozzi, Diminuzione, improvvisazione e virtuosismo: I trattati italiani della seconda meta' del Cinquecento e le nuove concezioni melodiche dell'età barocca. «Rivista di analisi e teoria musicale», 14, 2 (2008), pp. 55-80.

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GVI

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Modificato
16/01/2019

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